FARINDOLA – Come era accaduto all’Aquila appena dopo il terremoto, si ripete il fenomeno del turismo legato ad episodi tragici della storia abruzzese. Stavolta l’area dove sorgeva l’hotel Rigopiano è stata meta di tanti curiosi che nel giorno di Pasquetta hanno voluto immortalare ciò che resta delle macerie della struttura. Anche intere famiglie con bimbi ed anziani al seguito, hanno scelto il posto come meta per la tradizionale gita fuori porta.
Decine di automobili parcheggiate lungo la strada che da Farindola conduce al luogo della tragedia. Il sito con i resti dell’hotel spazzato via dalla valanga del 18 gennaio dello scorso anno. Nella tragedia, lo ricordiamo, persero la vita 29 persone.
Una curiosità che ha indotto decine e decine di persone a recarsi in quel luogo dove tra i detriti ci sono ancora numerosi oggetti personali delle vittime e dei superstiti della tragedia. Un via vai di gente che ha destato sdegno tra i familiari di Cecilia Martella, l’estetista della Spa la cui vita è stata strappata dalla violenza della valanga. La mamma ed il papà di Cecilia che insieme agli altri parenti delle vittime hanno dato vita ad un Comitato, hanno scattato alcune foto per documentare il tutto.
L’area infatti, doveva essere interdetta alle persone. Il sito dovrebbe essere controllato. E’ stato installato anche un cartello che vieta l’accesso. Marcello Martella, ha inviato le foto ai Carabinieri affinché indaghino sulla dolorosa vicenda. E’ stato chiesto inoltre di recintare l’intera area e di controllare il sito almeno nei giorni di festa.