ROMA – Domani arriveranno a Catania altri 937 emigranti a bordo della «Diciotti» della Guardia costieri. Ma questo è un altro discorso. Intanto, come annuncia Sos Mediterranée, e conferma anche il ministro Toninelli che fornisce i dettagli Medici senza Frontiere, i naufraghi a bordo dell’Aquarius saranno trasferiti «su navi italiane e condotti a Valencia». La Ong, a cui appartiene l’imbarcazione, afferma che è questo il piano predisposto dal Mrcc (Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma. L’italia, tra l’altro, fornisce rifornimenti.
In un tweet Medici senza Frontiere parla di un trasferimento di «alcune persone» dall’Aquarius a navi italiane per fare rotta su Valencia insieme. Poi arriva la precisazione del programma: una parte dei migranti a bordo della Aquarius saranno trasferiti su due navi: una della Marina militare e una della Guardia costiera. Lo si legge sul quotidiano spagnolo El Pais: chi parla è il coordinatore di Medici senza Frontiere che si trova a bordo dell’Aquarius. Il viaggio richiederà quattro giorni. Sull’Aquarius resteranno un centinaio di migranti.
Ieri, di fronte al rifiuto di Malta e dell’Italia di accogliere la nave con 629 migranti a bordo, si era fatta avanti la Spagna. L’imbarcazione, aveva fatto sapere nel pomeriggio il neo premier Pedro Sanchez, verrà accolta nel porto spagnolo di Valencia: «È nostro dovere contribuire a evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone», aveva dichiarato Sanchez. Ma il porto di Valencia è lontano e richiede diversi giorni di navigazione. Troppi per una nave carica di persone. E con le «condizioni meteo in peggioramento la situazione può diventare critica», avvertiva Sos Mediterranée. L’incolumità delle persone a bordo «della nave Aquarius deve restare la priorità» aveva invocato l’Ong.
Questa mattina, 12 giugno 2018, arrivano nuove dichiarazioni dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, che parla a «Circo Massimo» su Radio Capital: sulla vicenda dell’Aquarius c’è stato «il giusto pragmatismo politico che prima non c’era. Nessuno prima parlava di Malta che rispondeva negativamente» alle richieste di accoglienza. Per Toninelli non si è messo in pericolo la vita di nessuno e i migranti sono stati «soccorsi da navi italiane».
Conferma poi che parte dei migranti imbarcati sulla nave Aquarius verranno trasferiti su navi italiane per essere trasportati verso il porto di Valencia: «È stato l’esito della decisione presa stanotte con il premier e le capitanerie – spiega – Oggi manderemo altre navi per prendere a bordo parte dei 629 e accompagnarli verso Valencia. Non si potevano far navigare sulla Aquarius in sicurezza con queste condizioni di mare».
Il Ministro informa che «stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinte ma hanno rifiutato. Stamane manderemo vedette e navi per portarli verso Valencia».
Toninelli commenta anche uno dei principali dubbi circolati in questi giorni sulla vicenda della nave Acquarius: se non abbia prevalso la linea del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Capisco che da un punto di vista giornalistico, si vuole creare sempre la figura del vincitore e di chi comanda», dice, ricordando che «il Movimento 5 Stelle ha sempre lottato fortemente con il business dell’immigrazione». Ora, «abbiamo messo i nostri tecnici al lavoro per trovare quelle soluzioni che finora non sono state date». C’è stata una «condivisione all’interno del governo totale», assicura, per trovare soluzioni al problema dei migranti. E «la chiusura dei porti non è mai stata all’ordine del giorno. Una volta salvati i migranti l’area più vicina era La Valletta». Toninelli chiarisce che «Salvini non ha mandato nessuna lettera. La lettera di Salvini è una totale fake news. Esiste una mail inviata dalla guardia costiera al porto della Valletta per chiedere di aprire i porti. La chiusura dei porti italiani non è mai stata all’ordine del giorno».
L’Italia è il paese «che ha salvato il maggior numero di vite. Nessuno si deve permettere – attacca – di abbinare la parola xenofobia all’Italia e a questo governo. Il torto sta nelle case degli altri, negli altri paesi. L’Italia è stata lasciata sola».
Quella del governo italiano sull’immigrazione è «una strategia molteplice», continua Toninelli. La prima mossa «è politica. In Italia il business dell’immigrazione non è più tale. Sembrava tutto normale: oggi si sa che le cose possono cambiare: basta a chi diceva che con l’immigrazione si guadagna più che con la droga. L’immigrazione verrà gestita nella legalità».