L’AQUILA – Prima o poi sarebbe dovuto accadere. A breve ci dovrebbe essere la stangata della restituzione delle tasse del sisma 2009. Il conto è salatissimo per circa 120 imprese aquilane. Anche a seguito dell’apertura della procedura di infrazione a carico del governo italiano, l’Ue(che continua ad equiparare la misura agli aiuti di Stato) ha nominato un commissario ad acta, incaricato di vagliare tutte le posizioni, azienda per azienda, ed eventualmente richiedere la restituzione di parte delle tasse sospese.
Questione che pesa come una spada di Damocle da quasi sei anni sugli imprenditori locali. Imprese aquilane che, in quei mesi, subivano – però – le gravi conseguenze del terremoto, con danni, trasferimenti, carenza di commesse, turismo ed economia al palo. La causa a monte è la mancata comunicazione all’Europa dell’avvio delle agevolazioni da parte dei tecnici del Governo Berlusconi. Bocciato, sostanzialmente, il ricorso al Tar contro il provvedimento sanzionatorio.
Per discutere del problema, in mattinata si è riunito un tavolo convocato con urgenza dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, con i sindaci e con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Un tavolo da cui, molto probabilmente, uscirà un nulla di fatto, tra il malcontento che cresce nel tessuto imprenditoriale. L’obiettivo è, ora, cercare di limitare il più possibile i danni a un tessuto imprenditoriale costituito da piccole e piccolissime imprese.