
L’AQUILA – Lo aveva annunciato più volte anche quando si vociferava una sua candidatura a sindaco di Roma. Guido Bertolaso non rinuncerà alla prescrizione del reato per cui e’ imputato all’Aquila nell’ambito del processo ‘satellite’ alla Commissione Grandi Rischi in cui e’ accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni. Ad annunciarlo, nell’udienza dibattimentale di stamani dinanzi al giudice Giuseppe Grieco, e’ stato il suo legale, l’avvocato Filippo Dinacci.
Nella sua qualita’ di ex capo dipartimento della Protezione civile, all’imputato, l’unico in questo procedimento, viene contestato di di aver organizzato una “operazione mediatica perche’ vogliamo rassicurare la popolazione”, convocando a L’Aquila gli esperti della Commissione Grandi Rischi che si riunirono il 31 marzo 2009, una settimana prima del devastante sisma del 6 aprile. In particolare le dichiarazioni di Bertolaso sono contenute in una telefonata che lo stesso ebbe con Daniela Stati, all’epoca assessore regionale con delega alla Protezione civile. Non e’ escluso che nelle prossime udienze quella telefonata possa essere sentita in aula.
Oggi e’ stato ascoltato, quale teste dell’accusa Franco Barberi, gia’ sottosegretario e presidente vicario della Commissione Grandi Rischi. La difesa, invece, ha rinunciato all’escussione dei suoi testimoni. Intanto, d’intesa tra l’avvocato Dinacci e il giudice Grieco, sono state calendarizzate altre due udienze; il 27 settembre per l’arringa difensiva e il 30 del corrente mese per la replica dell’accusa, controrepliche e, con ogni probabilita’, camera di consiglio e sentenza. Il processo di primo grado, dunque, potrebbe concludersi prima del 6 ottobre, giorno in cui le accuse contestate a Bertolaso andranno in prescrizione dopo 7 anni e sei mesi dal terremoto aquilano.
Il verdetto, tuttavia, avra’ un valore simobolico poiche’ la sentenza non diventera’ mai esecutiva anche se, in caso di condanna, potrebbe avere comunque ripercussioni sul piano civile del risarcimento danni.