SULMONA -Sì è dimezzato il numero delle persone indagate al comune di Sulmona come “furbetti del cartellino”. Dai 49 dipendenti iniziali, ora sono diventati 25 a rischiare il processo. Nella fase iniziale dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza per tutti i dipendenti comunali attenzionati l’ipotesa era di truffa aggravata ai danni dello Stato.
Facendo una scrematura, posizione per posizione, il Pm Stefano Iafolla ha deciso di non tenere sullo stesso piano vicende singole tra chi, evidentemente, era solito assentarsi dal lavoro per sbrigare faccende personali e chi, ad esempio, si limitava a strisciare il cartellino al posto del collega.
Per i primi resta l’accusa più pesante, avendo gli inquirenti riscontrato con numerose prove, l’abitudine, anche quotidiana, ad assentarsi dal proprio ufficio in Comune per svolgere altre mansioni, per alcuni anche incontri galanti, per gli altri, con la formulazione d’imputazione più lieve, si va verso l’archiviazione.
In attesa delle decisioni del Pm Iafolla, i giudici della Corte dei Conti che devono ancora quantificare il danno economico, mentre il sindaco Annamaria Casini, già ascoltata in Procura, potrebbe concertare con il segretario comunale, una raffica di provvedimenti, tra questi anche licenziamenti.