L’AQUILA – Ci sono volute 14 ore di discussione ma alla fine, come era nelle previsioni delle vigilia, l’assise regionale ha approvato a maggioranza la Legge di stabilità regionale 2017 e la legge del Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Voto contrario dei gruppi consiliari del M5S, Forza Italia, gruppo misto, Abruzzo Futuro e Ncd.
Maggioranza ricompattata quindi ma c’è stato un duro braccio di ferro con le opposizioni. L’assessore al Bilancio Silvio Paolucci parla di uno strumento che “ rappresenta un ulteriore piccolo passo verso il risanamento e l’armonizzazione dei sistemi contabili. E’ stato costruito con una impostazione ancor più severa di quella dello scorso anno anche se sfruttando tutti i margini operativi che il legislatore ci assegna e coprendo le principali esigenze nei programmi dei trasporti e del sociale. Con grande senso di responsabilità abbiamo, da un lato, accantonato oltre 60 milioni di euro e, dall’altro, garantito gli stanziamenti per sociale, trasporti e fondi europei per tutte le attività produttive. Una cosa è certa: ci troviamo di fronte ad un bilancio che lascia scarsi margini di manovra e che dovrà necessariamente subire una rivisitazione in occasione dell’approvazione dei rendiconti arretrati. Nel corso dell’anno 2016, tuttavia, sono state poste le basi per un percorso di velocizzazione delle attività di rendicontazione arretrate che, si spera, possa essere conclusa in tempi brevi”.
Il bilancio in numeri: il totale generale entrate/spese previsto è di 6 miliardi e 268 milioni. Solo il perimetro sanitario e altre spese relative al comparto sanità sono pari ad un importo di 2 miliardi 546 milioni. Le spese vincolate ammontano a 765 milioni fino ad arrivare ad un valore complessivo di voci obbligatorie di 5 miliardi e 874 milioni. Escludendo questo importo il bilancio regionale diminuisce a 394 milioni. Questa voce residua è destinata prioritariamente alle spese di personale pari a 84,2 milioni, al rimborso prestiti (127,4 milioni), ai contributi ai Comuni per mutui e prestiti per euro 18 milioni, al finanziamento della spesa del consiglio (24,6 milioni) e solo per ARIT, ARTA, comunità montane ed altri enti si spendono 6,2 milioni di euro. La spesa per l’ADSU è pari a 15,3 milioni. Restano 92 milioni utilizzati in parte per integrazione del fondo nazionale trasporti per 45,2 milioni di euro, fondo politiche sociali per un importo pari a 7,3 milioni e spese per funzionamento parchi sport e cultura.
Con l’avvio a regime della nuova programmazione comunitaria l’Ente ha dovuto prevedere la quota di finanziamento regionale che non ha interessato la passata programmazione. Si tratta di una somma di 18,2 milioni di euro che certamente costituisce un maggior onere per il bilancio regionale. E’ importante segnalare anche le spese per trasferimenti riguardanti il Masterplan per un importo di 138 milioni di euro .
Per il consigliere di Forza Italia e presidente della commissione di vigilanza Mauro Febbo si tratta di “ un bilancio acefalo frutto di tasse, ticket e di un accordicchio per spiegare a due assessori le proprie deleghe. Credo che l’Abruzzo meritasse altro. Va registrato un dato politico rilevante: ieri il numero legale è stato garantito da un consigliere della minoranza ed oggi, per ore ed ore, i lavori sono proseguiti senza il numero legale. Ma la cosa grave è accaduta alle ore 16 quando due dei tre “ribelli” entrano in aula e danno la possibilità di avere la maggioranza sottoscrivendo un accordicchio col quale viene spiegato a due assessori quali siano le loro deleghe. Persino il presidente della commissione Sanità, settore particolarmente attenzionato tenendo conto del fatto che, dopo l’uscita dal commissariamento, la maggior parte delle voci del bilancio sono ad esso rivolte, chiede di essere lui stesso coinvolto. Questo bilancio non ci soddisfa tanto per l’assenza di programmazione e risorse per comparti cruciali per l’economia abruzzese quanto per i modi in cui viene gestito dalla stessa maggioranza”.
Secondo i consiglieri del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi e Domenico Pettinari sono state ghigliottinate le proposte avanzate dal M5S. “Abbiamo lavorato sul Documento Finanziario in discussione in consiglio portando trenta proposte per migliorare radicalmente l’assetto economico, imprenditoriale, gestionale, sociale e sanitario dell’Abruzzo.Dal reddito di cittadinanza, alla semplificazione per le imprese, dalla riqualificazione dell’edilizia pubblica, alla sicurezza nelle scuole. Dalla centrale unica di acquisto per energia, alla gestione per le grandi opere sostenibili. E poi ancora trasparenza, rifiuti, sociale e sanità. Non è il M5S che dice sempre No, come vorrebbero far credere alcuni vecchi politicanti. Noi abbiamo proposto fattibili soluzioni a problemi che affliggono la Regione da anni, ma questa maggioranza sorda non è stata capace neanche di tenere il confronto verbale in aula ed ha preferito far cadere tutte le nostre proposte. Gli abruzzesi meritano molto di più di questi giochetti da vecchia politica.Sul tavolo, abbiamo messo trenta iniziative che avrebbero dovuto portare la maggioranza a ragionare con buon senso approvando quelli che senza ombra di dubbio sarebbero stati dei passi avanti in vari campi di competenza della Regione”.