PESCARA – Ci sono volute cinque ore di autopsia sui corpi carbonizzati di Gianfranco Di Zio, 48 anni, e della figlioletta di 5 anni Neyda, morti domenica pomeriggio di via Lago di Chiusi, a Pescara, dopo che l’uomo ha cosparso il suo corpo di benzina e ha appiccato l’incendio, nell’auto della ex compagna, Ena Pietrangelo, 44 anni. L’esame ha confermato che la morte e’ avvenuta per carbonizzazione e non sono emersi elementi ulteriori. Per procedere alla identificazione si dovranno attendere i tempi necessari per l’esame del Dna e la comparazione e servira’ almeno un mese. I corpi adesso sono in obitorio, a Pescara.
Le indagini sull’accaduto sono affidate alla squadra mobile che sta accertando cosa sia accaduto con precisione domenica pomeriggio quando padre, madre e figlia si sono incontrati anche se in realta’ gli incontri tra Di Zio e la piccola Neyda dovevano avvenire, su disposizione dei minori, sono a scuola e alla presenza di un operatore sociale. La donna e’ rimasta ustionata sul 45 per cento del corpo ed e’ ricoverata a Roma in prognosi riservata.
La cerimonia funebre si terra’ il primo maggio a Cepagatti, alle 15.30, nella parrocchia di Santa Lucia, mentre domani alle 17 sono previsti a Pescara, nella chiesa di San Giuseppe, i funerali di Gianfranco Di Zio. Per quel giorno il comune di Cepagatti proclamerà il lutto cittadino.