ROMA – E’ ormai passato un mese dal voto ed ora la scena politica dalle aule parlamentari si trasferirà al Quirinale. Dopo giorni di dichiarazioni, veti incrociati, qualche lieve apertura da parte di questa o di quella forza politica la prova del nove, cioè quella che dovrà testare le vere intenzioni dei partiti, si terrà al Colle con la regia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nelle prossime quarantotto ore, dunque, si chiariranno meglio le strategie, ammesso che ve ne siano di fronte a un risultato elettorale che non ha sancito maggioranze chiare e definitive per nessuno, dei leader, delle loro aspettative (o ambizioni), degli impegni che la varie forze politiche sapranno assumersi davanti al capo dello Stato nell’interesse primario del Paese. Da settimane ormai si ripete che i tempi per la formazione di un nuovo esecutivo saranno più lunghi del solito.
Come accade prima di ogni consultazione c’è chi rivendica di aver vinto, chi invece di avere più chance per aggregare sigle politiche diverse su programmi convergenti. È chiaro anche da queste semplici ragioni che la soluzione non è dietro l’angolo.