CHIETI – Ci sarebbe ora una seconda delibera che modifica le direttive fissate dal primo gennaio, in base alla quale oltre al trattamento di circa 40 mila tonnellate di rifiuti (30 mila alla Tmb Casoni di Chieti e 9mila al Cogesa di Sulmona) provenienti da Roma per ragioni di solidarietà istituzionale con il Comune della capitale, si provvederà anche allo smaltimento, su indicazione degli stessi gestori degli impianti.
Non solo trattamento quindi, almeno secondo il presunto accordo tra Regione Lazio e Regione Abruzzo. Lo riferisce il quotidiano Il Centro. A tal proposito la Deco, la società che gestisce l’impianto Casoni di Chieti avrebbe “dichiarato la disponibilità di una discarica in esercizio presso l’impianto di Casoni evidenziando che lo smaltimento in loco delle frazioni residue al trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati (circa il 30% dei rifiuti conferiti) eviterebbe impatti ambientali derivanti dalle aggiuntive attività di trasporto dei rifiuti”.
Una questione, dunque, di praticità e di contenimento del rischio inquinamento per il continuo trasporto attraverso mezzi pesanti dei rifiuti trattati verso altri lidi. Una questione, però, che impone un’ulteriore modifica sui tempi, 90 giorni sono pochi per trattare e smaltire qualcosa come 100 tonnellate al giorno, ce ne vorrebbero almeno il doppio secondo i gestori degli impianti. Sulla delibera é stata così inserita anche la possibilità di proroga “in modo da consentire lo smaltimento dei quantitativi di rifiuti autorizzati nel pieno rispetto delle autorizzazioni degli impianti e con le modalità previste dal piano traffico”.