PESCARA – Non è stato il solito Pescara e si è visto. Il clima teso che si è respirato durante la settimana si è riversato sulla gara. Il delfino però vince ugualmente, incassa tre punti d’oro e salva la panchina a Zeman. Contro il Novara arriva il quarto successo sulle dieci partite giocate in casa finora nel girone d’andata.
Parte bene, mette il Novara nella sua metà campo senza farlo uscire e crea i presupposti per andare in vantaggio nei primi minuti. Ma non approfitta e non è fortunato. Al 18’ potrebbe sbloccarla quando il cross di Carraro viene schiacciato da Mancuso nell’angolino. Montipò si salva (e poi si fa male nello scontro con Pettinari). Non è aria, si è capito: ci vuole una giocata individuale per cambiare la storia di una partita che sicuramente non passerà agli annali. È la perla di Gaston Brugman: controllo dal limite, palla ferma e destro a giro sotto l’incrocio. Al 21’ l’uruguaiano scuote la fredda serata dell’Adriatico. Un grande abbraccio tra i giocatori biancazzurri, davanti alla panchina e allo sguardo impassibile del boemo.
Subito dopo però il Pescara torna a commettere le stesse ingenuità di sempre. Lascia il dominio del campo al Novara, diventa timido e sbaglia palloni a ripetizione a metà campo. La fortuna di Zeman è che la squadra di Corini non sembra crederci fino in fondo. La dimostrazione alla mezzora: i difensori pescaresi fanno a testate dentro la loro area, Di Mariano ha la palla del pari sui piedi, ma la spara in curva sud. Buon per Fiorillo e compagni, che però tornano in campo dall’intervallo con la stessa poca convinzione del finale di primo tempo.
Per tutto il secondo tempo il Novara tiene i pescaresi in apprensione. Corini piazza anche un doppio cambio (Macheda e Chajia) per dare freschezza dalla trequarti in su. Ma i piemontesi davvero non ne hanno, né a livello di idee né sul piano tecnico. La partita resta brutta di una bruttezza rara e la squadra di Zeman ci mette almeno la volontà di portare a casa il risultato.
La partita del Novara si riassume nella punizione dal limite di Ronaldo al 38’, un destro a giro che consente a Fiorillo di fare una parata plastica per i fotografi. A tempo scaduto un tocco dell’arbitro Illuzzi fa ripartire il Novara e Di Mariano sfiora il pari in pieno recupero. Il Pescara si stava già mangiando le mani, non avendo mai rischiato nulla e avendo sciupato, al 40’, la ripartenza tre contro due con Brugman (ignora i compagni e calcia di precisione, trovando il piede del portiere in estirada). La gara finisce qui. Zeman, per il momento, è salvo.