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ROMA – Anche quest’anno la storia si ripete. In dirittura d’arrivo succede sempre di tutto. Arrivati all’ultima chiamata in commissione Bilancio alla Camera il fiume degli emendamenti è letteralmente tracimato. La legge di Bilancio per il 2018 è l’ultimo provvedimento che verrà approvato dal Parlamento prima dello scioglimento delle Camere e quindi i deputati, il relatore di maggioranza (che è anche presidente della Commissione) ed il governo ci stanno infilando di tutto.
In sostanza bisogna accontentare un po’ tutti, rimediare a dimenticanze ed errori del passato, svuotare i cassetti di ministeri e commissioni parlamentari e al tempo stesso strizzare l’occhio a questa o a quell’altra categoria, dai notai agli avvocati, dai professori al settore termale (a cui viene esteso il tax credit) sino al grande popolo dei pensionati. Un aiutino, con la campagna elettorale ormai alle porte, non si nega a nessuno.
La maratona parlamentare mette alle corde anche i funzionari ed i dirigenti del ministero dell’Economia chiamati a supportare l’attività governativa e parlamentare nella «verifica della conformità economico finanziaria dei provvedimenti normativi e delle relative relazioni tecniche». Troppo stress, troppo lavoro, troppo disagio, i normali straordinari non bastano? Ecco che spunta uno stanziamento ad hoc di 7 milioni di euro a decorrere dal 2018 per premiarli. Sarà un decreto del Mef a indicare i criteri di attribuzioni delle maggiorazioni concesse «in ragione degli obblighi di reperibilità e disponibilità ad orari disagevoli».
Frutto di un lavoro bipartisan del quale il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta (Upd) ed il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta si sono entrambi rallegrati tra il 2018 ed il 2024 vengono destinati ben 265 milioni di euro per interventi a favore di Venezia e di tutta l’area della Laguna. A Matera capitale europea della cultura finiscono invece 20 milioni nel 2019 e 10 nel 2020.
A favore delle Province e delle città metropolitane dopo anni di tagli indiscriminati tornano ad aprirsi i cordoni della borsa: per la manutenzione straordinaria delle strade di loro competenza (130 mila chilometri con almeno 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie) vengono stanziati 120 milioni nel 2018 e ben 300 dal 2019 in poi.
Con la manovra arriva un aiutino anche ai notai alle prese coi concorsi: da gennaio infatti aumentano «da 3 a 5 il numero delle dichiarazioni di non idoneità in precedenti concorsi che precludono l’accesso al concorso da notaio». Quanto al periodo di pratica (18 mesi) questo varrà «anche dopo la cancellazione dal registro dei praticanti» come prevede anche la riforma dei vari ordini. Aumentano poi le tutele per le avvocate: gravidanza e maternità verranno infatti considerate come legittimo impedimento per comparire nei procedimenti.
Le casse di previdenza dei professionisti non possono essere trattate diversamente dai fondi pensione, per cui anche loro sono state escluse dal meccanismo del bail-in. Visti i tempi che corrono per molte professioni una piccola garanzia in più di fronte a possibili crack. Non solo ma dal 2020 saranno anche escluse dalla spending review.
Il tira e molla tra governo, Pd e centristi, che da settimane cercano di intestarsi quel poco di politiche a favore della famiglia che si riesce a finanziare, ha prodotto anche un passo indietro difficile da spendere di fronte all’elettorato moderato. Il bonus bebè da 980 euro infatti, non è più strutturale, viene infatti rifinanziato per i soli nati nel 2018 e durerà appena un anno. In cambio però sale da 2840 a 4 mila euro la soglia di reddito entro la quale i 132.200 (!) figli lavoratori under 24 rimangono comunque a carico dei genitori.