ROMA – Il Rosatellum bis sarà la nuova legge elettorale italiana. Il programma marcia verso il voto finale sulla legge che, a meno di sorprese, ci sarà stasera. La Camera ha votato la terza fiducia chiesta dal governo, quella che riguarda l’articolo 3 (contiene le regole per la determinazione dei collegi elettorali): 309 favorevoli, 87 contrari, 6 astenuti. Dalle 13.30 si passerà alla discussione degli ultimi due articoli della legge, sui quali il governo non ha messo la fiducia: se ne andrà qualche ora per discutere e votare tutti gli emendamenti (i partiti del no – M5s, sinistra e Fratelli d’Italia – hanno circa sei ore a disposizione da utilizzare), poi si passerà alla votazione finale sulla sulla legge.
A Roma, intanto, è arrivato anche a Beppe Grillo. Il fondatore del M5s è giunto all’hotel Forum e questo pomeriggio parteciperà alla manifestazione contro la riforma elettorale, anche se ancora non è stabilito se sarà in piazza con i supporter del Movimento o in tribuna alla Camera.
Nel frattempo in Transatlantico ci si chiede se la legge supererà indenne il possibile assalto dei franchi tiratori. Si parla di varie decine di scontenti dentro il Pd e dentro Forza Italia, ma per affondare il Rosatellum ne servono più di cento. Altro tema caldo, l’emendamento approvato in commissione che consente ai residenti Italia di candidarsi nella circoscrizione estero: una norma che per qualcuno sembra fatta apposta per ricandidare Denis Verdini. I cinque stelle la definiscono «una vergogna», per il capogruppo Pd Rosato Verdini non c’entra niente.
Ieri la Camera aveva approvato i primi due articoli su cui il governo aveva messo la fiducia; la maggioranza che sostiene il governo ha votato sì, mentre Lega Nord e Forza Italia si sono astenuti. La legge passerà poi all’esame del Senato, dove per non correre rischi la maggioranza pensa di porre la fiducia anche in Senato. Anche a Palazzo Madama, infatti, esiste la possibilità di dover votare alcuni emendamenti a scrutinio segreto (come ad esempio quelli che riguardano le minoranze linguistiche, sulle quali è già «caduto» a giugno il Tedesco) e l’idea è quella di fare in fretta e non correre rischi, magari iniziando l’esame già a partire dal prossimo 24 ottobre, prima dell’arrivo della manovra.