ROMA – “Si è speculato sul nulla: lascio il governo a testa alta”. Il giorno dopo l’annuncio fatto in tv, il ministro Lupi si presenta alla Camera e rassegna le dimissioni: «Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica» nella guida del Paese, «non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte». E ancora: «Mi ritengo obbligato a non far cancellare in 3 giorni tutto ciò che ho fatto in questi 22 mesi», ha detto ed ha aggiunto: «Non invoco garantismo nei miei confronti».
Lupi ha sottolineato di non essere indagato: «Le cronache degli ultimi tre giorni parlano di quasi due anni di indagini e della decisione di non indagarmi. I pubblici ministeri non hanno ravvisato nulla, nella mia condotta, che potesse essere perseguito. Le accuse che mi sono state mosse sono immotivate e strumentali».
Parlando di Incalza e del ruolo affidatogli ha spiegato: «Ho potuto verificare come nei vari procedimenti penali nel quale è rimasto coinvolto non ha mai subito una decisione di condanna. Questi sono stati i motivi che mi hanno indotto a non rimuoverlo». «Io a differenza di molti qui dentro credo fortemente nello stato di diritto e nella presunzione di innocenza», ha aggiunto.
Maurizio Lupi ribadisce di «non aver mai chiesto favori» per il figlio e aggiunge che lui, l’orologio che i Perotti gli hanno regalato, non lo avrebbe accettato: «Non gli ho chiesto di restituirlo, se questo è il mio errore lo ammetto», ha detto in Aula. Lupi ha anche ribadito che i Perotti conoscono suo figlio «ben prima che io diventassi ministro».
«Non ho fatto nulla, perché dovrei dimettermi? Perché lasciare quando il lavoro si vede concretamente realizzato?». Lupi ricostruisce le ultime ore e spiegando che la decisione di dimettersi l’ha presa solo riflettendo sulle ragioni per cui aveva deciso di «fare politica».
In conclusione un messaggio ai colleghi dell’Aula: «Vi auguro, cari deputati, in questi giorni di demagogia a brandelli di non trovarvi mai dentro bolle mediatiche difficili da scoppiare e di non aver mai qualcuno che entri nella vostra famiglia e intimità». E ancora: «Vi auguro che nessuno tiri in ballo la vostra famiglia – ha aggiunto in Aula mentre i deputati applaudivano – Molti mi hanno dimostrato amicizia, sarò ingenuo ma per me i rapporti personali sono importanti».