
ROMA – C’è anche il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione (Ncd), tra i sei indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo. Lo si rileva dagli atti dell’inchiesta. A 24 ore dalla retata dei politici romani, interviene anche Sergio Mattarella: «Il contrasto all’illegalità e alla corruzione deve essere severo» e bisogna recuperare «il bene comune che si fonda su legalità e trasparenza», dice il capo dello Stato parlando all’Expo di Milano.
La notizia sul coinvolgimento di Castiglione nell’inchiesta, anticipata dal quotidiano «La Sicilia» di Catania, ha trovato riscontro nel decreto di perquisizione eseguito ieri da carabinieri del capoluogo etneo negli uffici comunali di Mineo, compresa l’acquisizione di tutti gli apparecchi informatici e i supporti digitali negli uffici in uso diretto e indiretto del sindaco, ed emesso dal procuratore Giovanni salvi e dai sostituti Raffaella Agata Vinciguerra e Marco Bisogni. Ma quello di Castiglione non è l’unico nuovo nome eccellente.
Infatti tra gli indagati c’è anche l’ex assessore all’Ambiente della giunta Alemanno, Marco Viscont i, che ha subito ieri una perquisizione da parte del Ros carabinieri. Indagato e perquisito pure Antonio Pulcini, costruttore e padre di Daniele, agli arresti domiciliari da ieri.
Ancora tra gli indagati Calogero Salvatore Nucera, ex capo segreteria di Francesco D’Ausilio quando era capogruppo del Pd in consiglio comunale a Roma. Inoltre Patrizia Cologgi, ex capo del dipartimento della protezione civile comunale. Avvisi di garanzia anche a Clelia Logorelli, responsabile parchi e giardini di Eur Spa, e a Mirella Di Giovine, ex direttore del Dipartimento Patrimonio del Campidoglio. Indagato Silvio Praino, imprenditore alberghiero impegnato nelle strutture di accoglienza dei migranti. Indagato quindi Maurizio Marotta, presidente della cooperativa Capodarco. E ancora Fabrizio Amore, Ettore Lara e Gabriella Errico, quest’ultima presidente della cooperativa sociale «Un sorriso» finita nell’occhio del ciclone qualche mese fa in seguito alle tensioni nel quartiere romano di Tor Sapienza tra residenti e immigrati del centro di accoglienza di via Morandi.