
TERAMO – Si torna di nuovo in aula per il processo Rea. Domani, alle 9,30 a Teramo ci sarà la seconda udienza del processo a carico di Salvatore Parolisi, l’unico imputato per l’omicidio della moglie Carmela Melania Rea avvenuto il 18 aprile del 2011 a Ripe di Civitella. Si trincerano dietro il riserbo più assoluto i suoi legali che in giornata lo dovrebbero incontrare nel carcere di Castrogno dove é riunchiuso da ormai 14 mesi.
Quella di domani sarà un’udienza tecnica basata sugli esiti delle perizie, in particolar modo sulla cosiddetta superperizia affidata tre mesi fa dal Gip Marina Tommolini e che sarà illustrata in aula. Secondo indiscrezioni quello che doveva costituire un contributo chiave alle richieste di chiarezza soprattutto sull’ora della morte della giovane mamma di Somma Vesuviana, rischia di creare ancora più confusione. Infatti, secondo l’entomologo Stefano Vanin la morte sarebbe avvenuta prima del tramonto, e questo in base all’analisi sulle larve che si sarebbero depositate prima della notte, ma, così come confermano l’anatomopatologo Gianluca Bruno e la genetista Sara Gino, é quasi impossibile definire un orario preciso.
Nessuna risposta, dunque, alle domande del Gip e soprattutto nessuna conferma sui risultati delle analisi del consulente della Procura Adriano Tagliabracci che, invece, aveva fissato l’ora del decesso tra le 14.30 e le 15.00. Non é possibile essere così precisi, lasciano intendere i super periti, perchè mancherebbero informazioni specifiche rispetto all’ultimo pasto della vittima: secondo la madre avrebbe mangiato una piadina così come Melania le aveva riferito per telefono; secondo Parolisi aveva bevuto soltanto un caffè. Poche risposte anche dalla genetista che conferma la presenza del Dna dell’imputato sulla bocca di Melania, ma che non é possibile stabilire come e quando sia stato lasciato, così come é impossibile stabilire se la donna avesse avuto un rapporto sessuale.