CHIETI – La tecnologia ormai prende piedi anche nei riti sacri. Per non parlare dell’igiene che al giorno d’oggi è necessario rispettare. D’ora in avanti i fedeli, per farsi il segno della croce nella cappella dell’ospedale di Chieti, non troveranno piu’ l’acquasantiera, ma un dispenser in metallo che contiene acqua benedetta. E’ la decisione del nuovo cappellano.
A motivarla le ragioni di igiene, che -ha assicurato Padre Renato Salvatore – non condizionano la sacralità dell’atto. “Nella pulizia della vasca in tante occasioni ho riscontrato una patina sul fondo – spiega all’AGI il sacerdote – dove facilmente possono svilupparsi microrganismi dannosi per la salute. Un rischio a cui non possono essere esposti quanti frequentano un ospedale, che siano degenti, visitatori o pazienti esterni, potenziali moltiplicatori di infezioni che, invece, possono essere evitate facendo ricorso a un piu’ igienico dispenser. Certo e’ privo di qualunque valore artistico o di pregio, ma garantisce ugualmente la funzione fondamentale di mettere a disposizione dei fedeli l’acqua benedetta, un sacramentale importante nel gesto del segno di croce per implorare la grazia divina”.
A breve un’acquasantiera in marmo sara’ ripristinata sotto il dispenser, ma unicamente per evitare che gocce in eccesso finiscano a terra. Il cappellano ha fatto introdurre anche un animatore liturgico, un dispositivo elettronico che diffonde un sottofondo musicale per tutto il giorno e accompagna le celebrazioni eucaristiche con canti e cori.