
TERAMO – Oggi è il giorno decisivo in cui si saprà il destino di Salvatore Parolisi, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della moglie Melania Rea. In corte d’Appello, all’Aquila, va in scena l’ultima udienza del processo di secondo grado. L’udienza ha avuto inizio intorno alle 9,20 con le repliche del procuratore generale Romolo Como. Poi è stata la volta delle parti civili: l’avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha presentato ulteriore materiale, foto e video.
L’intervento del legale della famiglia Rea, Mauro Gionni, è stato incentrato su alcune prove per smontare le repliche della difesa di Salvatore Parolisi. In udienza, come ha raccontato lo stesso Gionni, è stato mostrato un video che mostra Parolisi sullo stesso luogo del delitto mentre dondola la figlia Vittoria con gli stessi abiti di quel triste 18 Aprile, una video chat con l’amante Ludovica, nella quale i due si mostrano reciprocamente le parti intime, ma soprattutto un filmato del 20 Aprile, giorno in cui è stato ritrovato il cadavere di Melania, nel quale sono evidenti macchie di sangue rappreso che secondo la difesa di Salvatore potrebbero aver dato vita a quell’impronta sullo chalet che potrebbe dimostrare l’innocenza dell’ex caporalmaggiore.
Gionni ha invece spiegato che i militari della scientifica si sono addirittura sporcati i guanti con quel sangue e che quindi quell’impronta può avere quel tipo di origine. La chat hard con Ludovica è stata mostrata, ha spiegato Gionni, per contestualizzare la lettera prodotta dalla difesa di Parolisi nella quale Salvatore dice alla moglie di volerle bene: la chat è di soli quattro giorni prima la lettera spedita alla moglie. “E’ un momento difficile per la famiglia di Melania” ha aggiunto Gionni. In aula, oltre al fratello Michele, al padre Gennaro e allo zio Gennaro, c’è anche la madre della giovane, apparsa molto provata.
L’udienza è finita alle 11,30. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio. Alle 16 faranno sapere l’ora approssimativa della decisione.