
PESCARA – Ancora un risultato utile per il Pescara. Stavolta, a differenza dello scialbo zero a zero della scorsa settimana, sono arrivati anche i gol surclassando il Carpi. Un modo migliore per onorare la memoria di Vincenzo Zucchini, il Capitano, scomparso domenica scorsa, la squadra di Marino non poteva trovarlo. Determinazione abbinata alla qualità dei singoli: questo fa la differenza.
Il Carpi oppone tanta grinta, dosata male e tramutata in una valanga di falli che favoriscono, alla lunga, gli avversari: punizione dal limite di Brugman che sblocca il match, rosso a De Vitis per due gialli in mezz’ora, rigore ad inizio ripresa che costa il secondo, decisivo sorpasso abruzzese. La squadra di casa fa il pieno di autostima dopo 15’ con il piazzato dell’uruguaiano e prende in mano la partita, cercando il raddoppio che potrebbe stendere con largo anticipo gli emiliani. A facilitare il compito di Ragusa e compagni ci pensa De Vitis, che si fa buttare fuori da Roca. In inferiorità numerica, la squadra di Vecchi si scuote e alla prima occasione pareggia. Concorso di colpe per Capuano e Schiavi al limite, Concas li beffa, entra in area e gela Belardi in diagonale (36’). Quando la partita può incanalarsi nel modo migliore per gli abruzzesi, ecco il Carpi animale da trasferta venire fuori e rientrare in gioco, chiudendo con autorità il primo tempo. L’intervallo arriva provvidenziale per Marino ed i suoi, che azzerano il contachilometri e rientrano in campo con altro spirito.
Al 3’ della ripresa, solito spunto di Ragusa, anima del Delfino, che costringe Porcari al fallo da rigore. Scatto e sterzata in area, la mano del centrocampista emiliano è netta. Dal dischetto Maniero è implacabile, settimo sigillo e Pescara di nuovo avanti. Si ripete il cliché del primo tempo, Carpi timido e troppo falloso. Unico sussulto dopo 13’, Memushaj su punizione dalla distanza trova un tocco della barriera e quasi non infila Belardi, pronto a saltare come una molla e ad alzare in angolo. La forbice tecnica si allarga con il passare dei minuti, così come gli spazi in campo. Politano sa di essere letale in un contesto simile e lo ricorda all’Adriatico con la frustata del 3-1 al 16’. Del Carpi non resta che il fantasma, il Pescara passeggia e in ripartenza straripa: al 34’ Maniero ribadisce in rete un tiro di Brugman ribattuto da Nocchi. Nel finale arrotonda il punteggio Di Gaudio, ma la partita è finita da un pezzo. Cori e applausi per Zucchini: questa vittoria è tutta per lui.