PESCARA – Sale la febbre dei tifosi pescaresi in vista della sfida di sabato sera contro la Juve. In città non si parla d’altro. I biglietti sono andati esauriti dopo appena un’ora e mezza dall’apertura delle vendite. E ci si prepara ad una sfida che manca all’Adriatico da quasi vent’anni. Era la penultima giornata del campionato ’92-’93, il 30 maggio. Il Pescara era retrocesso da tempo in B ma si vuole comunque onorare l’ultimo scorcio di torneo. Ad una vittoria di prestigio contro la Juventus, però, credono in pochi, visto l’abisso tecnico tra le due compagini,. E infatti, dopo appena due minuti, Ravanelli supera il numero uno biancoazzurro Marchioro portando la Juve in vantaggio.
Sembra tutto facile per i bianconeri, invece è l’inizio di una lenta agonia. Il Pescara inizia ad imporre ritmi vertiginosi alla partita: Dunga soffoca il talento di Baggio, i due esterni d’attacco juventini, Moller e Di Canio, vengono bloccati dagli arcigni terzini Alfieri e Sivebaek. Le corsie esterne divengono i canali privilegiati d’attacco dei padroni di casa che costruiscono diverse occasioni, sventate però con bravura da Peruzzi. Così, solo alla mezz’ora si materializza il meritato pareggio del Pescara, firmato su rigore da Allegri, dopo un fallo di mano dello stopper Kohler. Si va al riposo sull’ 1-1 e chi, al rientro in campo, si aspetta una reazione bianconera si sbaglia di grosso: dopo 5’ infatti, su azione d’angolo, Borgonovo si inventa una rovesciata spettacolare di sinistro e segna il 2 -1 facendo impazzire la Nord.
Poco dopo Moller viene espulso per un inutile fallo di reazione. Per il Pescara, in superiorità numerica, si aprono praterie immense per le scorribande di Borgonovo, De Jullis, Compagno e, soprattutto, Allegri che, con la complicità di Carrera, supera Peruzzi con un tiro a giro beffardo, siglando il 3 – 1. E’ come se il Pescara avesse deciso di riscattare un pessimo campionato (ultimo posto in classifica con appena 17 punti e 75 reti subite) nell’arco di una partita divenuta ormai per la Juve un calvario, tanto che, grazie al nuovo che avanza, la sconfitta della vecchia signora si trasforma in umiliazione: Martorella (di testa) e Palladini (in dribbling) fissano il punteggio sul definitivo 5 – 1.
Ma tutto questo è solo un ricordo. Dopo due decenni la sfida si rinnova. Gli allenatori devono fare i conti con i rispettivi problemi di formazione. In case Juve è ancora in dubbio la presenza di Vucinic. Tra i Delfini, i vari acciaccati, Terlizzi, Crescenzi, Colucci e Brugman sono sono in via di guarigione ma saranno comunque indisponibili per sabato. Blasi, invece, dovrà stare fermo un mese. Invece si è ripreso bene Quintero che ieri aveva avuto un malore durante l’allenamento.
E proprio sul fantasista Colombiano, il presidente Sebastiani alla domanda: “Il Napoli, la Juventus e l’Inter su Quintero? ” risponde che mezzo mondo è interessato al ragazzo. “L’interesse di club importanti è arrivato – continua – perché il giovane è di prospettiva. Dovevamo prendere un altro giocatore col Napoli, non era Quintero ma i rapporti col club di De Laurentiis sono ottimi per cui se ci sarà la possibilità di iniziare a collaborare, io sono favorevole. Aurelio è una persona perbene ed è stato l’unico col quale mi sono seduto a parlare di Verratti e alla fine mi è dispiaciuto non portare a termine la trattativa. Aurelio mi piace perché fa poche chiacchiere”.
Da ultimo non ci poteva non essere un commento su Stroppa: “lui sa che io a giugno l’ho voluto fortemente” dice Sebastiani. “È un allenatore di cui sentiremo parlare molto in futuro perché è capace e preparato. Ha forse solo un difetto: è un signore ed è per questo che lo difendo sempre”.