
PESCARA – Billeskov Kroldrup, 34enne difensore danese ingaggiato dal Pescara per questo finale di stagione, dopo aver “convinto” la società sul piano fisico e tecnico, oggi è stato presentato alla stampa. Fermo da quasi due anni per un grave infortunio al tendine d’Achille, l’ex giocatore di Udinese e Fiorentina dice di non vedere l’ora di rimettere piede in campo: “L’infortunio è stato lungo. E’ stata dura. E’ arrivata questa possibilità e ringrazio la società per avermi permesso di tornare a giocare e in serie A”.
Il Pescara, tra le altre cose, deve fare i conti con un’infermeria strapiena: sono indisponibili Zauri, Capuano, Modesto, Balzano, Sforzini, Rizzo e Caprari. e così Kroldrup potrebbe esordire già domenica nella trasferta di Bergamo con l’Atalanta. “Ho visto le ultime gare. Siamo stati anche un po’ sfortunati come con l’Udinese, ma è inutile guardare al passato. Ora bisogna pensare al futuro e interrompere questa serie negativa. A Firenze (i biancazzurri vinsero per 2-0) vidi un bel Pescara. Ora la situazione è diversa, ma abbiamo le possibilità di farcela.A Bergamo dobbiamo cercare di prendere punti e fare anche una buona gara”.
E sulla polemica innescata un paio di giorni fa da Bergodi, non si è fatta attendere la risposta del presidente Sebastiani. L’ex tecnico aveva un po’ criticato il mercato fatto dalla società a gennaio, parlando di alcuni atleti non pronti: “A me non piace commentare le dichiarazioni altrui – sottolinea Sebastiani – ma devo dire, il Pescara, con Bergodi allenatore aveva chiuso il girone di andata a venti punti e fuori dalla zona retrocessione. Gli acquisti di gennaio sarebbero dovuti essere uno di più e come completamento della società. Il nostro ex allenatore ha seguito con il ds Delli Carri il mercato e quindi era in contatto con chi si trovava a Milano. Le scelte sono state condivise fra società e tecnico. Per quanto riguarda l’eventuale ritardo di alcuni atleti, solo Caraglio e Sculli erano probabilmente in ritardo, ma lo stesso Sculli nelle ultime due gare era più avanti di tanti altri e ha invece giocato meno di altri. Se poi non era d’accordo – ha concluso il patron – Bergodi avrebbe potuto anche decidere di lasciare la panchina”.