L’AQUILA – Adesso ci sono i sigilli ad una casa che era stata ristrutturata grazie ai fondi elargiti dal Comune per la ricostruzione post terremoto. A seguito d’indagini della Guardia di Finanza è stato scoperto che il richiedente il contributo, attraverso false autocertificazioni aveva attestato che l’immobile beneficiario della suddetta misura di sostegno pubblico era adibito ad abitazione principale, mentre, in realtà, così come scoperto a seguito delle indagini, la dimora abituale dell’istante, all’epoca del sisma, si trovava a Milano.
E’ stato inoltre accertato che l’indagato non solo non aveva mai dimorato presso l’abitazione per la quale era stato richiesto il contributo, ma l’aveva addirittura concessa in locazione a terzi, in particolare a studenti universitari. Due anni di indagini condotte dalla Polizia Municipale dell’Aquila.
Tale condotta, integrando gli estremi del reato di indebita percezione di erogazione a danno dello Stato, ha portato all’ iscrizione nel registro degli indagati il richiedente il contributo ed al sequestro nei suoi confronti, della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita, pari, come dinanzi detto, a 470.000 ero circa.
I sequestri in corso d’esecuzione sono scattati a seguito delle indagini di natura patrimoniale svolte dai militari della Guardia di Finanza che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili al responsabile del reato accertato.