CASALBORDINO – Un’operaia romena di 46 anni era stata ridotta in fin di vita lo scorso 2 dicembre. Adesso, apparentemente, il caso è stato risolto dai carabinieri di Casalbordino. A procurale gravissime lesioni tanto da essere trasferita in prognosi riservata nell’ospedale dell’Aquila dove ha lottato tra la vita e la morte per alcune settimane, e’ stato il compagno, un connazionale di 50 anni, agricoltore, domiciliato con la donna in una frazione di Casalbordino.
Era stato proprio lui ad avvertire i soccorsi raccontando di aver rinvenuto la compagna sul letto in quelle condizioni di ritorno dai campi. In particolae la 46enne aveva riportato un trauma cranico, una frattura dell’osso occipitale e diversi focolai emorragici.
Superata la fase critica e riprese le forze, la romena ha trovato il coraggio di raccontare ai militari la verita’ su quanto accaduto, una verita’ fatta di continui maltrattamenti subiti dal compagno nell’ultimo anno, culminati con il violento litigio scoppiato per futili motivi il 2 dicembre, nel corso del quale l’uomo, afferrandola violentemente per un braccio, l’aveva letteralmente catapultata contro la testata in legno del letto coniugale, provocandole gravi lesioni.
Gli accertamenti compiuti e in particolare i sopralluoghi nell’abitazione, la raccolta di testimonianze ed i numerosi riscontri oggettivi, hanno consentito al Procuratore della Repubblica nel Tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio, titolare del procedimento penale, di richiedere al gip la misura cautelare della custodia in carcere, concessa ed eseguita stamane. L’uomo, dopo le formalita’ di rito, e’ stato rinchiuso nel carcere di Vasto.