FARINDOLA – Appresa la notizia relativa agli sviluppi dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano, con il numero degli indagati che è salito a 23, i familiari delle vittime si sono messi in viaggio verso Pescara, dandosi appuntamento intorno alle 16, davanti alla Procura. In Abruzzo sono arrivati anche i familiari delle vittime dalle Marche, dal Lazio e dall’Umbria.
Presenti anche il presidente del Comitato delle vittime, Gianluca Tanda, il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni. Tanda spiega di essersi sentito con altri familiari delle vittime e che nel commentare l’accaduto “non è mancata l’ emozione. Siamo soddisfatti perché ci avevano promesso sviluppi entro l’anno e questo è successo – conclude l’esponente del comitato – non significa ancora nulla, ma è un segnale molto positivo”.
“Dopo tutti questi mesi, finalmente la Procura di Pescara ha individuato i responsabili della morte di Stefano e delle altre 28 vittime. Fa piacere vedere che sono indagati personaggi che fin dall’inizio avevamo indicato come i colpevoli, uno tra tutti l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo. La famiglia Feniello continuera’ a combattere per avere giustizia”. Cosi’ scrive sul suo profilo Facebook Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell ‘Hotel Rigopiano, dopo aver appreso la notizia relativa ai nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia di Farindola.
Stefano Feniello, 28anni, originario di Valva (Salerno) era in vacanza a Rigopiano per festeggiare il compleanno con la fidanzata, Francesca Bronzi, sopravvissuta. Il nome di Stefano due giorni dopo la valanga era stato erroneamente inserito in una lista, comunicata dalle autorita’ ai familiari, relativa a cinque persone vive che sarebbero dovute arrivare in ospedale. Ma Stefano in ospedale non ‘ mai arrivato.
“Massima soddisfazione che la magistratura abbia fatto il suo lavoro e che ci sia la speranza di dare giustizia alle povere vittime”. Lo ha detto l’avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Roberta Verginelli, Maurizio Sangermano e Gabriele Germano assiste il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni, Marco Tanda e Jessica Tinari, tre delle 29 vittime del disastro dell’Hotel Rigopiano.
Quanto all’estendersi dell’inchiesta, da Comune e Provincia, a Regione e Prefettura, “immagino, perché devo ancora studiare gli atti – dice Reboa – che la motivazione sia da ricercare nelle verifiche sulla tempestività dei soccorsi e sull’ organizzazione dell’intero sistema di Protezione civile”. L’avvocato, in conclusione, afferma di non essere sorpreso, “avendo visto la serietà con cui sta operando la magistratura”.