
PESCARA – Per trovare i clienti pubblicavano annunci on line o sui giornali locali, usando immagini di avvenenti ragazze seminude che offrivano “massaggi”. Ma in realtà il centro era solo una copertura per la pratica di prestazioni sessuali a pagamento. E’ il giro di sfruttamento della prostituzione scoperto dalla Squadra Mobile di Pescara al termine di un’indagine durata quasi un anno. Ricostruito un giro d’affari di almeno 20.000 euro al mese.
Il gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio, su richiesta dei pubblici ministeri che hanno diretto le indagini, Salvatore Campochiaro e Valentina D’Agostino, ha emesso una ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari a carico di un uomo e una donna cinesi. Un’indagine fatta di appostamenti, intercettazioni telefoniche e testimonianze dei numerosi clienti che frequentavano il centro, che sono stati anche ripresi dalle telecamere della polizia nel mentre delle prestazioni sessuali, che ha evidenziato come il mercato del sesso “low cost” sia in mano ai cinesi. Erano i due arrestati a tenere i contatti con i clienti e a gestire i ricchi incassi delle tre prostitute che lavoravano giorno e notte. Il gip ha anche sottoposto a sequestro preventivo l’immobile per impedire la reiterazione dei reati.