PESCARA – E’ stata rinviata al 2 febbraio la seconda giornata di ritorno del campionato a causa dell’emergenza Covid: Pescara e Teramo non torneranno in campo quindi l’8 gennaio, bensì il 15 gennaio affrontando rispettivamente Vis Pesaro in trasferta e Modena in casa.
Dunque, le gare Pescara-Carrarese e Siena-Teramo, inizialmente programmate per l’8 gennaio, slittano al 2 febbraio. Nella prima gara del 2022, fissata al 15 gennaio (ore 21), il Delfino affronterà la Vis Pesaro in trasferta, mentre il Diavolo ospiterà il Modena.
La decisione è arrivata dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli “sentiti i membri del Consiglio Direttivo – si legge in una nota – considerate le condizioni di incertezza e il periodo estremamente delicato derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
La seconda giornata di ritorno del campionato di Serie C 2021/2022 è quindi posticipata al 2 febbraio 2022 anziché al 9 gennaio 2022. “Si comunica – si legge in una nota ufficiale della Lega Pro – che la programmazione relativa alla giornata in oggetto sarà resa nota con successivo comunicato ufficiale”.
“Ho riflettuto a lungo”, le parole del presidente della Lega Pro Ghirelli, “ci troviamo in una situazione di incertezza a causa dei contagi da pandemia. Siamo consapevoli del ruolo sociale che rappresenta il calcio. Guardiamo, con estrema attenzione, alle misure che il governo Draghi ha preso e sta per prendere per fronteggiare la quarta ondata della pandemia in Italia e ne condividiamo l’impostazione. Preoccupa l’aumento esponenziale, giorno dopo giorno, del numero dei contagiati. Rinviare una giornata di campionato determina certamente disagi e crea problemi sul come e quando recuperare, ma, usando intelligenza ed esperienza, saremo in grado di trovare la soluzione”.
“La situazione epidemiologica”, prosegue il presidente, “unita alla previsione che i prossimi giorni saranno caratterizzati da un aumento di casi, fa crescere la preoccupazione e consiglia il rinvio; entro il 10 di gennaio 2022 il Governo, con la guida della autorità sanitarie, emanerà nuove disposizioni in materia di prevenzione e tutela della salute e ciò renderà le norme da applicare ancora più chiare. Giocare, invece, significherebbe determinare l’afflusso di spettatori negli stadi, con ulteriori rischi di focolai. I dati epidemiologici provenienti dai club ci indicano una situazione variegata”.