PESCARA – Se dovessimo giudicare la stagione del Pescara basandoci solo sul primo tempo, non potremmo che esprimere un giudizio negativo. Errori tecnici, assenza di gioco. Gli ospiti sono stati sicuramente più determinati, più reattivi sulle seconde palle. Di Gennaro è stato costretto, da subito, agli straordinari. Almeno tre interventi determinanti: due su Pannitteri, uno su Nepi che successivamente ha sprecato l’impossibile a non più di 5 metri dalla porta biancazzurra. Di fatto 4 limpide palle gol, tre delle quali provocate da errori difensivi.
Nell’intervallo gli opportuni correttivi ma con una frazione di ritardo. Auteri ha rimesso alcune pedine al posto giusto: Pompetti in cabina di regia, mezze ali Diambo e Memushaj che, invece, nei primi 45′ aveva agito, senza costrutto, ora da trequartista, ora da esterno con De Marchi al fianco di Ferrari. Disposta, in avvio di ripresa, secondo i canoni del 4-3-3, la squadra è apparsa più ordinata anche e soprattutto alla luce dell’assenza di Rizzo, unico vero incontrista in rosa.
In attacco, De Marchi e Ferrari possono tranquillamente coesistere. Tre centri per entrambi. Il reparto avanzato offre tante soluzioni. Con 17 gol il Pescara è la squadra più prolifica del girone.
Ma la difesa lascia molto a desiderare. Sarebbe opportuno insistere sul 4-3-3 di inizio secondo tempo, ovvero il sistema di gioco più congeniale alle caratteristiche della rosa .
Martedì ci sarà il turno infrasettimanale e altro impegno casalingo, questa volta contro il Modena di Tesser che ieri ha prevalso in casa (2-0) sulla Viterbese. Ancora ai margini Rizzo e Drudi, altresì indisponibile Cancellotti che sarà fermato per un turno dal giudice sportivo. Fischio d’inizio alle 21.