CUPELLO – I terreni e le acque sotterranee dello stoccaggio gas Fiume Treste a Cupello sarebbero inquinati da arsenico e idrocarburi. La denuncia arriva dalForum H2O e il Coordinamento No Hub del Gas che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vasto.
Gli ambientalisti spiegano che si tratta di uno degli impianti più grandi d’Europa e di aver presentato un esposto per gravissime omissioni, ritardi ed inadempienze nelle procedure di bonifica, come emerso dopo un laborioso accesso agli atti.
In una nota si chiede lo stop al progetto faraonico di trasformare l’Italia in una piattaforma logistica per gli idrocarburi e si legge : ” Snam aveva detto che era tutto a posto. Perché? I terreni e l’acqua sotterranea della centrale Stogit (SNAM) di Fiume Treste, uno degli stoccaggi più grandi d’Europa, a Cupello (CH) sono pesantemente inquinati da arsenico e idrocarburi pesanti e leggeri e le procedure di bonifica, iniziate nel 2014, languono. Per questo la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, che fa parte del Coordinamento No Hub del Gas, ha depositato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Vasto e a diversi enti a vario titolo coinvolti per le gravissime omissioni ed inadempienze riscontrate nel procedimento di bonifica.
Ai primi di aprile 2018 era partita simbolicamente proprio dalla centrale Stogit la carovana “No Hub del Gas” e la Snam aveva replicato che era tutto a posto. Scriveva la grande azienda che la centrale manteneva “inalterato lo stato dei luoghi”, “assicurando la salvaguardia dell’ambiente“.
Grazie a qualche indicazione come al solito arrivata informalmente, nonostante la legge, il D.lgs.195/2005, preveda da 13 anni che tutta la documentazione in materia ambientale sia resa disponibile sui siti WEB istituzionali, abbiamo attivato un accesso agli atti presso gli enti che come al solito si è rivelato molto laborioso (il Comune di Cupello dopo mesi non ha ancora assolto i suoi obblighi, per dire).
Come già comunicato precedentemente, abbiamo intanto scoperto che l’impianto, classificato a Rischio di Incidente Rilevante, era privo da decenni dell’obbligatorio Piano di Emergenza Esterno per i cittadini. Un’omissione gravissima rispetto agli obblighi della Direttiva Seveso da parte della Prefettura di Chieti, che preoccupa il locale comitato Difendiamo Montalfano e che abbiamo immediatamente segnalato alla Procura.