PESCARA – Il Pescara e Zeman sono al capolinea. Il boemo, come suo solito, d’altronde, non le manda certo a dire alla Società. Lo fa con la sua consueta calma, svelando un importante retroscena e fornendo una chiave di lettura del tutto nuova sull’attuale stagione del Pescara. Nuova, anche se ampiamente immaginabile. “Io non mi sono dimesso dopo la sconfitta a Cesena – ha detto Zeman, riferendosi alle voci circolate nei giorni scorsi -. Io ho dato le dimissioni il primo settembre, poi sono stato convinto dalla società a continuare e sto continuando cercando di fare il meglio possibile”.
Un fulmine a ciel sereno insomma, che la dice tutta sul grado di soddisfazione della campagna acquisti voluta dal presidente Sebastiani: “Quando sono arrivato, a marzo, c’erano altri progetti. Bisognava valutare cosa tenere e cosa cambiare. Siamo andati a fare la preparazione con 42 giocatori, che sono troppi. Poi ne sono rimasti 34 e si lavora con difficoltà. Almeno io non ci riesco. Ma questo lo dico da tanto tempo. A fine campionato scorso avevo fatto una lista di giocatori che dovevano restare e di giocatori che dovevano andare via, però i progetti non sono serviti a nulla e non sono stati fatti gli acquisti mirati che ritenevo necessari per essere competitivi. Non sono pentito di essere rimasto, ma si lavora con difficoltà ed è normale che ci sono problemi”.
Parole al vetriolo insomma. E su Sebastiani: “Con lui sto benissimo a tavola, ma sul calcio abbiamo punti di vista molto diversi. La vediamo in modo completamente diverso”. Zeman, nonostante la fiducia a tempo, probabilmente condizionata al risultato di domani contro il Novara, guarda comunque avanti: “In vista di gennaio chiederò di sfoltire la rosa e di inserire qualche nuovo elemento. Se certe operazioni non sono state fatte in estate, però, è difficile farle a gennaio”.