ROCCA DI MEZZO – Alla fine gli ambientalisti ce l’hanno fatta. La Conferenza dei Capigruppo, presieduta dal vicepresidente Giorgio De Matteis, ha deciso – sentito l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale – il ritiro in Seconda Commissione del progetto di legge regionale sulla riperimetrazione del Parco Sirente-Velino. Il pdl è stato proposto dal Consigliere regionale Luca Ricciuti. Prima dell’inizio dei lavori della Conferenza dei Capigruppo, inoltre, una delegazione delle associazioni ambientaliste ha consegnato a De Matteis i plichi contenenti la petizione raccolta contro la decisione di ridurre l’area protetta aquilana. Sono state raccolte circa duecentomila firme contro la perimetrazione per salvare quattromila ettari di fascia protetta lì dove la proposta di legge ipotizzava di creare una zona di caccia e per consentire alcuni progetti immobiliari.
La proposta di esclusione interessa una zona che va della Piana di Campo Felice, a tutta la cresta dalla Punta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, oltre l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo.
Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, congiuntamente al segretario provinciale dell’Aquila di Sel, Umberto Innocente: “Il modo in cui la Regione ha trattato la vicenda del parco regionale Sirente – Velino dimostra a chiare lettere un atteggiamento scellerato, che ha vanificato quanto di buono fatto nel passato dal centro sinistra in favore di questa importante risorsa del nostro territorio”. “La Regione avrebbe dovuto dimostrare maggiore attenzione nei confronti del parco, che, ricordiamo, è l’unico parco regionale del ricco sistema di aree protette che qualifica la nostra regione. Invece, contrariamente a quanto sarebbe stato auspicabile e legittimo fare, Chiodi e la sua giunta hanno assottigliato le risorse a disposizione del parco e, procedendo all’azzeramento dei vertici e al commissariamento della struttura, hanno interrotto quella fase di normalizzazione avviata nella precedente legislatura. Chiediamo che siano portati avanti gli obiettivi di tutela e di sviluppo compatibile e sostenibile come punti cardine della programmazione regionale odierna e futura. Chiediamo che vengano aumentate le risorse a favore del parco, del personale che vi lavora e delle popolazioni dei comuni interessati”.