SULMONA – Erano in tanti, mille, forse duemila persone a voler ricordare Fabrizia Di Lorenzo. Un fiume di gente silenziosa che con una fiaccolata ha espresso il ricordo della giovane sulmonese di 31 anni rimasta vittima lunedì scorso dell’attentato terroristico ai mercatini di Natale di Berlino.
Le fiaccole hanno illuminato le vie del centro storico fino al monumento ai caduti di tutte le guerre dove il vescovo Angelo Spina ha tenuto una breve riflessione. “Fabrizia è una stella che brilla nel cielo, una cometa che lascia una scia luminosa e dice a tutti noi che bisogna costruire ponti di pace, ritrovare la solidarietà e la nostra umanità”. Un messaggio che è entrato dritto nei cuori di tutti i presenti.
Prima che il corteo silenzioso prendesse le mosse, alcuni cittadini hanno ricordato Fabrizia, per come la conoscevano: una ragazza semplice ma ricca di valori, di ideali, da sempre impegnata negli studi, nel lavoro ma anche nel campo sociale. Prima di conseguire la laurea in Relazioni internazionali e poi decidere di lavorare nella capitale tedesca, Fabrizia era stata impegnata come volontaria della Croce Rossa. Ma ancor prima degli studi universitari era anche tra le ragazze più vicine alle attività del suo quartiere, la frazione di Arabona e della sua parrocchia.
Allegra e cordiale era chiamata “Frizzina”, proprio per il suo carattere frizzante, vivo, capace di un sorriso per tutti. Fin qui i primi ricordi. Poi l’avvio della marcia silenziosa. Mentre il corteo attraversa il corso spuntano ovunque lumini lasciati accanto all’ingresso di abitazioni e negozi. Poi l’arrivo nella piazza Tresca, fino al monumento ai caduti. Ai piedi del monumento i sulmonesi hanno deposto i loro lumini, lasciando un’ultima riflessione silenziosa per Fabrizia.