
L’AQUILA -Frodi fiscali, lotta all’evasione fiscale (anche con riferimento all’evasione internazionale) ed economia sommersa. Sono i tre fronti su cui si è basato il lavoro della Guardia di Finanza abruzzese. La base imponibile sottratta a tassazione ammonta a 370 milioni di euro rilevata attraverso l’esecuzione complessivamente di 2.300 verifiche e controlli fiscali che hanno consentito, altresì, di constatare circa 56 milioni di euro di Imposta sul valore aggiunto sottratta alle casse erariali. 174 persone sono state denunciate per reati e frodi fiscali: di queste, tra l’altro, 25 per aver utilizzato o emesso fatture per operazioni inesistenti, 61 per omessa dichiarazione dei redditi, 35 per distruzione o occultamento della contabilità, 17 per mancato versamento dell’Iva.
Particolare attenzione e’ stata posta alla lotta al sommerso d’azienda, fenomeno che si concretizza nella totale sottrazione all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, od anche nell’occultamento del 50% dei propri ricavi e compensi. La specifica attivita’ ha portato all’individuazione di 171 evasori totali e 42 evasori paratotali che hanno sottratto al fisco complessivamente ricavi conseguiti per circa 300 milioni di euro. Le corrispondenti violazioni in materia di Imposta sul valore aggiunto sono state quantificate in circa 39 milioni di euro. L’attivita’ di accertamento nel comparto del “lavoro” ha portato alla scoperta di 425 posizioni non in regola, delle quali 346 completamente in nero. La lotta all’evasione, ha sottolineato il gen. Attardi, deriva da una scrupolosa attivita’ investigativa che, anche attraverso azioni che hanno suscitato interesse nell’opinione pubblica, come i controlli sul corretto rilascio degli scontrini e ricevute fiscali, ha voluto modificare il comportamento della collettivita’ indirizzandola verso un maggiore senso civico anche in virtu’ di quella equita’ fiscale che l’azione della Guardia di Finanza contribuisce a perseguire in aderenza alle linee guida fissate dall’Organo di Governo.
Circa settemila sono stati i controlli sul corretto rilascio degli scontrini e delle ricevute fiscali e 2.200 i soggetti verbalizzati per il mancato rilascio della certificazione fiscale pari al 32% dei controlli: un commerciate su tre. Un comportamento in pratica risultato essere “trasversale” per le varie categorie commerciali e che ha comportato 120 proposte di chiusura di esercizi pubblici di cui gia’ 65 eseguite.