PESCARA – E’ ancora scontro Teodoro – Di Sabatini. Oggi è stato il giorno di una nuova udienza a Pescara, relativa alla causa civile promossa dal politico pescarese nei confronti del capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune. Gianni Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento da 250 mila euro, “per danni morali, biologici, all’identita’ personale e sociale, alla reputazione, all’onore, al prestigio, al decoro, all’immagine e alla vita di relazione”.
Nel mirino il discorso pronunciato in consiglio comunale dalla Sabatini il 7 luglio del 2014, in occasione dell’insediamento della giunta Alessandrini, contro la designazione di Veronica Teodoro, figlia di Gianni, nominata assessore all’eta’ di 19 anni, oggi presente all’udienza per essere ascolta sulla vicenda.
Tra i testimoni citati anche il presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli, l’assessore alla cultura, Giovanni Di Iacovo, l’ex consigliere comunale del centro destra, Daniela Arcieri Mastromattei, l’assessore Paola Marchegiani, i consiglieri comunali Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli, e lo zio di Veronica Teodoro, Maurizio, ex consigliere regionale. O
ltre alla Sabatini, hanno partecipato all’udienza anche alcuni esponenti e militanti del Movimento 5Stelle, tra cui il deputato Gianluca Vacca, la consigliera comunale Erika Alessandrini e il consigliere regionale Domenico Pettinari.
“Siamo qui – ha detto il parlamentare Gianluca Vacca, per manifestare solidarieta’ ad Enrica Sabatini, che ha subito degli attacchi ingiusti, soltanto per avere fatto il proprio dovere. Significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro”. Nello specifico, Sabatini nel suo intervento aveva parlato di “assoluta mancanza di onesta’ e liberta’ intellettuale evidenziata dalla scelta del sindaco”, facendo riferimento al concetto di “familismo amorale teorizzato da Banfield”, che chiama in causa “il comportamento di chi agisce in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunita’”.
La capogruppo pentastellata aveva, inoltre, detto: “La nomina della figlia di Teodoro e’ il piu’ chiaro e triste esempio di quanto la vecchia politica, sotto le vesti di un falso rinnovamento, si dimostri come sempre inadeguata, ricattabile e ricattatoria, oltre che assolutamente incapace di perseguire il bene comune”. Gli avvocati di Teodoro, nell’atto di citazione, definiscono le parole della Sabatini come “un’aggressione gratuita e immotivata alla sfera personale e familiare, dal contenuto oggettivamente diffamatorio nei confronti di uno stimato, rispettato e apprezzato uomo politico e onesto amministratore, esposto al pubblico disprezzo, alla pubblica denigrazione personale e morale, oltre che al ludibrio della sua immagine pubblica”.
Le trattative per la formazione della giunta comunale di Pescara al centro delle audizioni. “Da quanto emerso in udienza – ha detto Andrea Colletti, senatore del Movimento 5 Stelle e avvocato difensore di Enrica Sabatini – siamo di fronte a consiglieri e assessori di maggioranza che votano a loro insaputa. Hanno detto tutti di non essere a conoscenza delle trattative che hanno portato alla formazione della giunta Alessandrini e alla nomina della Teodoro”.
Nello specifico, il giudice ha rivolto al presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, agli assessori Giovanni Di Iacovo e Paola Marchegiani e ai consiglieri Pietro Giampietro e Francesco Pagnanelli, domande finalizzate a fare chiarezza relativamente alle trattative che hanno portato alla formazione della giunta Alessandrini e alla nomina di Veronica Teodoro.
“A quanto pare – ha aggiunto Colletti – solo il sindaco Alessandrini, insieme alla Ciafardini e a Presutti, hanno preso parte alle trattative. Gli avvocati della Teodoro sostengono che il padre Gianni non fosse d’accordo sulla nomina della figlia, ma dalle testimonianze rese in precedenza da Alessandrini, Ciafardini e Presutti questa circostanza non e’ emersa”.
Secondo i legali di Veronica Teodoro, gli avvocati Dante Angiolelli e Fabio Di Paolo, “e’ stato confermato il nostro assunto. Il nome di Veronica non e’ mai stato fatto dal padre Gianni, che anzi era contrario alla sua nomina ad assessore. Il nome della Teodoro – hanno sottolineato – e’ stato fatto solo dal delegato della lista Mirko Velluto, in seguito ad un aut aut della maggioranza, che pretese fosse indicato il nominativo di una donna”. “C’e’ stata una valutazione politica degli organi politici della lista civica – hanno aggiunto – che individuarono il nome di Veronica come rispondente alle caratteristiche e alle qualita’ morali richieste dal sindaco Alessandrini”.
Tra i testimoni anche Veronica Teodoro, citata dalla difesa di Sabatini, e lo zio Maurizio, ex consigliere regionale. “A Veronica sono state rivolte domande sui suoi studi universitari – hanno detto i legali dell’assessore -. Ha spiegato che frequentava la facolta’ di giurisprudenza di Bologna e che gia’ tempo prima delle elezioni era tornata a vivere a Pescara, recandosi in Emilia solo per sostenere gli esami”. Si torna in aula terra’ il 13 aprile prossimo. In quell’occasione saranno presi provvedimenti in merito al prosieguo della causa.
“Mi e’ stato chiesto se ero a conoscenza di trattative per la formazione della giunta comunale – ha a
detto Blasioli – ma ho spiegato che non avendo partecipato ad alcuna riunione non ne sapevo nulla”. Sulla stessa questione sono stati ascoltati anche l’assessore comunale Giovanni Di Iacovo (Sel), e l’ex consigliera comunale di centrodestra, Daniele Arcieri Mastromattei. I due hanno detto di non essere a conoscenza di trattative.