PESCARA – Zeman non sembra preoccupato dell’andamento generale della squadra. Almeno stando a quando ha dichiarato in conferenza stampa: “Dobbiamo migliorare sul piano del ritmo. Soddisfatto dal volume di gioco. Siamo a metà strada. Un undici ideale ce l’ho in testa dall’ inizio”.
In realtà Zeman nel corso delle giornate ha sempre cambiato i suoi uomini. Chi ha memoria lunga, invece, ricorderà bene come l’anno della promozione gli uomini in campo più o meno, erano sempre gli stessi. Soprattutto a centrocampo si annidano i veri problemi della squadra. Il boemo non è riuscito ancora ad individuare il fulcro del gioco. Non c’è la sua impronta anche per le caratteristiche degli interpreti, molti dei quali tutt’altro che funzionali al credo dell’allenatore.
Il Delfino non ha ancora una vera e propria identità. I risultati sono in linea con il livello non eccelso della rosa, ma è fuor di dubbio che si possa e si debba fare di più. In generale sembra che lo spogliatoio parli una lingua diversa da quella del boemo, che, ovviamente, no fa fatica nei numerosi confronti con i cronisti ad esprimere apertamente i suoi dubbi.
“Le ultime due partite – ha aggiunto il boemo – sono state giocate molto meglio di quelle che abbiamo vinto. Benali non può giocare a centrocampo perché non ha interdizione. Con Lapadula e Caprari era un altro tipo di calcio. Si sposava meglio con le sue caratteristiche. Ganz ? Se una squadra ha un cannoniere mica lo toglie. Non credo che la Juve non faccia giocare Higuain. Ganz avrà la sua chance. Io sono soddisfatto delle ultime due prove. Campagnaro non è convocato. Non si allena per motivi fisici con continuità”.