PESCARA – Il Partito Socialista Italiano (PSI) si riorganizza in Abruzzo all’insegna del rinnovamento. Con l’impegno di radicare la componente socialista sul territorio regionale e di aprire un dibattito politico, finalizzato a ottenere una vasta rappresentanza ai prossimi appuntamenti elettorali, il nuovo Segretario Regionale del Psi Giorgio D’Ambrosio chiede un confronto con il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e con tutta la coalizione di centrosinistra.
Il Partito socialista abruzzese, che in Italia fa capo al Segretario Nazionale e Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Riccardo Nencini, si è riunito in congresso nei giorni scorsi nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara. All’assemblea hanno partecipato circa 200 persone provenienti dai diversi Comuni della Regione, tra cui l’onorevole del Pd Antonio Castricone, il consigliere regionale Idv Lucrezio Paolini, il consigliere del Comune di Pescara in quota socialista Riccardo Padovano e il Segretario Regionale uscente Massimo Carugno. Il congresso regionale ha eletto all’unanimità Giorgio D’Ambrosio Segretario Regionale dopo sette anni in cui il partito è stato guidato da Carugno.
“Ringrazio i compagni per la fiducia – ha detto il nuovo Segretario Regionale del Psi Abruzzo, Giorgio D’Ambrosio – l’impegno è di radicare ulteriormente il partito sul territorio regionale e di portare la nostra voce nei tavoli istituzionali. È già partita la campagna di tesseramento che, entro la fine di dicembre, raggiungerà tra i 700 e gli 800 iscritti in Abruzzo. Abbiamo i numeri per eleggere, alla prossima tornata elettorale, un nostro consigliere regionale. Per questo chiediamo un confronto serio con il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e con tutti i membri della coalizione di maggioranza di cui siamo stati parte attiva durante le precedenti elezioni, ma il cui dialogo si è interrotto da tempo. Alle prossime elezioni amministrative in primavera – prosegue D’Ambrosio – il Partito socialista presenterà le proprie liste in tutti i Comuni abruzzesi superiori a 15.000 abitanti. Nei centri più piccoli invece ci organizzeremo in coalizioni con il Partito Democratico. Ma se la linea politica a livello regionale non sarà chiara e se non avremo garanzie allora ci sentiremo liberi di valutare altre soluzioni”.