L’AQUILA – ”Il nostro governo regionale ancora una volta fornisce un segnale importante. E’ il segnale che l’Abruzzo fa il suo dovere con serieta’, abnegazione ed attenzione. La legge approvata e’ l’ulteriore mattone solido posto sulle fondamenta di un nuovo Abruzzo proiettato nel migliore dei modi alle sfide del futuro”. Lo ha detto, in una nota, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi in riferimento alla legge (legge sull’Industria) che prevede ”un sostegno al sistema economico pari a circa 130 milioni di euro” presentata questa mattina, a Pescara, insieme all’assessore alle attivita’ produttive e vice presidente Alfredo Castiglione.
Si tratta di un atto politico tra quelli di piu’ grande spessore che la Regione Abruzzo ha definito negli ultimi anni. E cio’ non solo per la capacita’ di racchiudere le modifiche importanti al sistema economico regionale ma, soprattutto, per la dimostrata volonta’ di definire un sistema, non piu’ emergenziale, che garantisca stabilita’, consolidamento e rafforzamento della nuova geografia economico-industriale della regione.
Attraverso questo provvedimento legislativo si potranno finanziare per 25 mln di euro i contratti di sviluppo tra nazionali e locali. L’Abruzzo e’ l’unica regione che ha previsto un apposito stanziamento di sviluppo locale. Le Reti d’Impresa trovano invece copertura finanziaria dai prossimi bandi Abruzzo 2015 per circa 9 M. di euro e 3,5 M. di euro dai Fas.
I poli di Innovazione, (otto in tutto) sono stati gia’ finanziati con Por Fesr per 10 mln di euro e sono operativi; per la formazione di altri 5 Poli di innovazione con uno stanziamento di 4 mln di euro. I processi di Ricerca e di Servizi sono stati gia’ coperti da un bando Por Fesr per 16 mln di euro.
Bandi gia’ definiti da tempo. Mentre di prossima uscita ci sono circa 4 mln di euro per ricerche o servizi per i nuovi 5 Poli costituendi. Le norme previste nella legge, consentono di utilizzare non appena verranno liberate dal Mef e da Cassa depositi e prestiti, anche le somme previste dal fondo Rotativo per gli investimenti e la ricerca (Fri), ben 47 milioni di euro, verso azioni che solo se legiferate possono essere oggetto di finanziamento anche attraverso l’utilizzo della contrattazione collettiva.