VENEZIA – Una piazza San Marco gremita ha atteso l’arrivo del feretro di Valeria Solesin, trasportato da una gondola che, lungo il Canal Grande, è stata scortata da un corteo di altre imbarcazioni. La bara, ricoperta di fiori bianchi, è stata poi portata a spalla dai gondolieri e deposta davanti alla basilica. Le esequie civili, alla presenza del capo dello stato Sergio Mattarella e del ministro della Difesa Roberta Pinotti, sono iniziate con i due inni nazionali, italiano e francese, per ricordare tutte le vittime degli attentati di Parigi. Presenti tra gli altri il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. In piazza, sui pennoni, bandiere a mezz’asta e tante corone di fiori attorno al feretro.
«Il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con dei valori», ha affermato, durante i funerali il padre di Valeria, Alberto, con vicina la moglie Luciana. «Desidero inviare un pensiero alle tante famiglie che come noi cercano di superare il dolore per la perdita di un familiare». E ha aggiunto: «Se è lontanamente vero quello che è stato detto in questi giorni che la nostra compostezza è stata un esempio per il Paese, ciò era un atto dovuto». Alberto Solesin ha poi voluto ringraziare l’ambasciatore italiano a Parigi e l’unità di crisi della Farnesina per l’aiuto prestato alla famiglia e «la vicinanza umana».
Alle esequie è intervenuto anche l’Imam di Venezia Hamad Al Mohamad :«Chiediamo ad Allah che abbia Valeria e tutte le vittime nella sua gloria, e di aiutare la sua famiglia e di proteggere l’Europa, l’Italia e questa città dal male e di pacificare le nostre anime».
Durante le esequie è stato letto un messaggio di cordoglio del presidente della Repubblica francese Francois Hollande: «Condivido il dolore della famiglia, famigliari e di tutta l’Italia. Valeria era venuta da noi in Francia per amore della vita e della cultura e ha trovato la morte sotto il fuoco dei terroristi».
I funerali di Valeria si sono chiusi con l’inno alla Gioia di Beethoven. Sulle spalle di un gruppo di gondolieri, come era arrivato, il feretro ha lasciato la piazza per la parte privata della cerimonia, con la sepoltura al cimitero di San Michele.