PESCARA – Circa un anno fa, precisamente nel maggio del 2018, circa 200 bambini, che avevano consumato prodotti caseari nelle mense delle scuole di Pescara, finirono in ospedale con sintomi gastrointestinali, provocati dal batterio campylobacter presente in alcuni prodotti caseari somministrati. Ora il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Pescara Anna Rita Mantini e il sostituto Anna Benigni hanno firmato l’avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta sulla maxi intossicazione alimentare.
I militari del Nas e i carabinieri forestali hanno notificato gli avvisi di garanzia agli otto indagati: Fabrizio Gazzo e Anna Flisi, della Cirfood, la società che gestiva il servizio mense nelle scuole, Angelo ed Eleonora Leone, amministratori dell’omonimo caseificio, sarebbero accusati di lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
La Procura contesterebbe, invece, i reati di frode e inadempimento nelle pubbliche forniture ad altri due esponenti della Cirfood, Marcello Capuzzi e Massimiliano Merenda, e a Christian Savini e Maria Luisa Di Nicola, amministratori dell’azienda agricola Savini e Di Nicola.
In particolare la contaminazione sarebbe avvenuta perché i prodotti sarebbero stati realizzati dal caseificio Leone di Sulmona con “latte non adeguatamente pastorizzato”. Tali prodotti sarebbero poi stati forniti all’azienda Savini e Di Nicola di Vicoli, che a sua volta aveva un contratto di fornitura con la Cirfood, aggiudicataria dell’appalto di gestione delle mense insieme alla Bioristoro, uscita, invece, definitivamente dall’inchiesta.