SULMONA – L’ospedale di Sulmona fa acqua. Nel reparto di Pediatria, dopo ogni pioggia, il personale è costretto a tamponare ed asciugare con lenzuola e asciugamani. Ma non finisce qua. Altri disagi sono all’ordine del giorno nella struttura peligna: tac ancora non funzionante e macchinari rotti nel laboratorio di otorino.
La denuncia arriva da Edoardo Facchini, responsabile del Tribunale dei Diritti del Malato: “Un problema di manutenzione, mi dicono: si tratta della mancanza delle guarnizioni” sottolinea, documentando il fatto munito di fotografie. Esasperato per una situazione che si trascina da anni, ancora senza rimedio.
Intanto l’obiettivo è quello di ridurre i lunghi tempi d’attesa per effettuare una mammografia, che sarebbe già un passo avanti per la risoluzione di un problema che riguarda moltissime donne. Basti pensare che per sottoporsi all’esame al seno si attende in lista anche oltre anno e mezzo. “E’ in corso una riorganizzazione del personale che prevede l’aumento dei pomeriggi in cui si lavora, così da smaltire le liste e raggiungere due soli mesi di attesa, proprio come avviene attualmente nel nosocomio di Castel di Sangro” ha annunciato Facchini.
Un obiettivo realmente raggiungibile, basandosi su un calcolo di ore in cui si effettuerebbe il servizio. Una soluzione, inoltre, spiega sempre Facchini, sembra sia stata trovata anche per risolvere il problema delle attese per sottoporsi all’ecocolordoppler, per il quale l’associazione ha ricevuto numerose segnalazioni da parte degli utenti, anche per la questione delle prenotazioni, oltre che per le liste. “Per i ricoverati del caso si occuperà l’ospedale stesso, con organizzazione interna, mentre per pazienti esterni ci penserà la medicina del territorio” ha detto il responsabile del Tdm.