ROMA – “Ci giochiamo una partita importantissima, per il centrosinistra e per il Paese…”. Matteo Renzi inizia a largo del Nazareno le consultazioni con tutte le forze politiche per la scelta del successore di Giorgio Napolitano. Al suo fianco ci sono Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Deborah Serracchiani, Roberto Speranza e Luigi Zanda. Il premier-segretario sonda il terreno di alleati prima di affrontare le insidie dell’Aula. Il “rottamatore” punta a un nome che sia il più condiviso possibile, soprattutto all’interno del Pd.
E si preoccupa di qualsiasi manovra, umore, che possa compromettere il risultato finale: arrivare senza intoppi alla quarta votazione con il nuovo presidente della Repubblica. Renzi avrebbe tracciato il profilo di un presidente della Repubblica che abbia innanzitutto a cuore la Costituzione, offra garanzie di imparzialità a tutti, rappresenti al meglio le istituzioni, anche di fronte alla comunità economica internazionale. Quel che conta, avrebbe ribadito il leader Pd, è che sia un candidato che raccolga le più ampie convergenze, a cominciare dal partito di maggioranza.
I primi a incontrare Matteo Renzi sono i rappresentanti di Per l’Italia-centro democratico, Scelta Civica. A seguire, nel corso della mattinata Moderati e riformisti di centrosinistra, Area popolare (Ncd-Udc); Misto, Maie, Api; Psi. E ancora Svp, Pat, Union Valdotaine, Lega Nord, Idv, Fratelli D’Italia e Gal. Tutti riferiscono che il premier sarebbe d’accordo nell’individuare una figura “politica”. L’incontro con Forza Italia è fissato alle 19, quello con Popolari per l’Italia, alle 19.45 e quello con Sel alle 20.15.
Nessun appuntamento, come previsto, con il M5s, ma alle 21 ci sarà un incontro con gli ex 5 stelle. È notizia di oggi infatti che altri 9 deputati (e un senatore) abbiano decisivo di lasciare il Movimento, proprio in polemica per la mancata adesione agli incontri sul futuro del Colle. «Noi non scenderemo a compromessi con nessuno perché l’elezione del Presidente della Repubblica è la più importante dei prossimi sette anni» ha spiegato il deputato Walter Rizzetto, uno dei fuoriusciti nel corso di una conferenza stampa alla Camera. «Noi siamo disponibili ad appoggiare un nome che sia una garanzia nei confronti della Carta costituzionale».