ROMA – “Al momento la richiesta del pubblico ministero Ilda Bocassini, richiesta di parte, lascia non indifferenti perplessità”. È durissimo il presidente della Commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma, il giorno dopo la richiesta a sei anni do carcere per Berlusconi. “Nell’eventualità in cui si dovesse realizzare quanto richiesto da Ilda Bocassini, sarebbe il primo caso nel mondo occidentale di un leader politico escluso dalla politica non per il dissenso degli italiani, ma per via giudiziaria”, ha sottolineato Nitto Palma, secondo il quale “non può sfuggire a nessuno che le cosiddette parti offese del presunto reato di concussione, non si sono dichiarate concusse e hanno posto in essere atti in linea con quello che prevede l’ordinamento e che la stessa parte offesa del reato di prostituzione minorile dichiara di non essersi prostituita e di non aver avuto rapporti con Silvio Berlusconi”.
Troppo alta, la richiesta della Procura di Milano. «A proposito della vicenda Ruby, del fragilissimo e direi inconsistente impianto accusatorio e della esorbitante richiesta dei Pm, gli italiani hanno capito quello che c’era da capire. È in corso un attacco politico contro un leader scelto democraticamente da dieci milioni di italiani» dice Daniele Capezzone. Mentre per Ghedini, legale del Cavaliere, «le vicende di cui si parla dal punto di vista giuridico non lasceranno nulla».
Daniela Santanchè vede nero: «È una cosa certa che Berlusconi sarà condannato il 24 giugno. C’è una frase pronunciata ieri da Ilda Boccassini che da donna mi ha indignato e che racconta bene la storia del processo, che è costruito su un pregiudizio nei confronti di Silvio Berlusconi: “Ruby, una ragazza che è l’emblema della furbizia orientale”. In questa frase c’è il pregiudizio, in questo caso razziale, e soprattutto un falso, perché il Marocco non è in Oriente ma in Occidente”.