TERAMO – “La Teramo Ambiente, la nostra azienda partecipata, ha deciso di fare causa al Comune di Teramo (grazie alle consulenze legali pagate con i soldi nostri) per avere dai cittadini teramani un’ulteriore somma (paria a 1,3 milioni di euro) che si dovra’ spalmare nelle bollette del servizio raccolta differenziata”. Lo fa sapere il consigliere comunale del M5S Fabio Berardini.
Con il ricorso al Tar dell’Aquila, a firma degli avvocati Piergiuseppe Venturella e Giorgio Smerilli – spiega il pentastellato – la Teramo Ambiente ha impugnato la Deliberazione del Consiglio Comunale di Teramo n.11 del 26 aprile 2016, recante ‘Piano economico finanziario servizio di igiene ambientale – tariffe – tari – esercizio 2016′ nella parte in cui ha escluso dal Piano il recupero di crediti inesigibili per 1.334.197 euro. Ma quali sono le motivazioni? Il Governo Renzi – ricorda il consigliere – ha approvato una norma (comma 9 dell’articolo 7 del Decreto Legge n.78/2015) secondo la quale tutti quei crediti dichiarati inesigibili relativi alla tassa sui rifiuti (aziende fallite, famiglie che non possono pagare, ecc.) possono legittimamente essere ribaltati nel Piano economico dell’anno successivo, andando a creare un pericolosissimo effetto domino: i cittadini saranno sempre di meno a pagare e pagheranno sempre di più”.
“Nel ricorso la Te.Am. afferma che il Comune di Teramo le avrebbe richiesto di fornire le attestazioni di inesigibilita’ dei predetti crediti (fornite dalla SOGET) nonche’ di effettuare la verifica sulla fondatezza di tali attestazioni, svolgendo verifiche a campione per appurare che il concessionario della riscossione (SOGET) avesse esperito correttamente e tempestivamente tutti gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento. Tutte le informazioni richieste sarebbero state fornite al Comune con comunicazione in data 04.02.2016 prot. 2686 ma il Comune stesso avrebbe fatto finta di nulla, stralciando, senza motivazione, i crediti inesigibili dal piano economico”.
“In conclusione viene richiesto al Tribunale amministrativo non solo di annullare la Deliberazione nella parte in cui ha disposto l’esclusione dei crediti inesigibile ma viene altresi’ richiesto di sospendere immediatamente, in via cautelare, l’efficacia del provvedimento. Questo vuol dire che, nel caso in cui il Tribunale dovesse accogliere le censure mosse dalla Te.Am., si rischierebbe una illegittimita’ della bollette emesse per il 2016 con conseguente ricalcolo. Tutto cio’ – conclude Berardini – testimonia il fatto che il sindaco Brucchi non ha piu’ alcun potere all’interno della Te.Am. ne’ come Sindaco ne’ come socio di maggioranza. Ringraziamo il sindaco per aver permesso alla Te.Am. di utilizzare i soldi nostri per farci causa”.