PESCARA – La solidarietà per la troupe Rai aggredita a Pescara non si ferma. Lunedì Piervincenzi, il filmaker Sirio Timossi e il redattore David Chierchini sono stati aggrediti da un gruppo di abitanti del quartiere Rancitelli. Piervincenzi e i suoi colleghi stavano lavorando a un’inchiesta sui clan della periferia pescarese”.
La Rai ha diffuso anche un video. Piervincenzi, con Edoardo Anselmi, fu aggredito a Ostia da un componente del clan Spada mentre era impegnato in un’inchiesta per il programma Nemo – nessuno escluso.
La troupe era entrata in un complesso di case Ater, al cosiddetto ‘Ferro di cavallo’, considerato la principale piazza di spaccio di Pescara e dell’Abruzzo, per fare delle domande su come si vive nel quartiere: all’improvviso sono stati minacciati e successivamente aggredit”.
Ora sulla vicenda si sta muovendo la Procura e delle indagini si occupa la squadra Mobile. Il video che sta circolando in rete è considerato dagli investigatori un elemento “utilissimo” ai fini delle indagini: nelle immagini, d’altronde, si vede chiaramente il volto di uno dei presunti aggressori. L’attività investigativa andrà avanti attraverso l’ascolto delle vittime – non sono state presentate al momento querele, né risultano accessi in pronto soccorso di Pescara – e attraverso la ricerca di testimoni che possano aver assistito alla scena.
“Solidarietà” a Daniele Piervincenzi e alla troupe della Rai aggrediti al quartiere Rancitelli di Pescara è stata espressa dal presidente eletto della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Marsilio parla di “profondo dispiacere per l’aggressione subita. Mi auguro che questo possa creare – ha detto Marsilio – una dura reazione di tutte le istituzioni competenti per riportare la legalità in quel quartiere. Avevo visitato proprio Rancitelli durante la campagna elettorale”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esprime su twitter “solidarietà al giornalista Piervincenzi e alla troupe Rai aggrediti a Pescara mentre lavoravano a un’inchiesta sui clan”. “Questo governo non tollera zone di illegalità. Nessuno può sentirsi al di sopra della legge”.
“Ancora una vile aggressione contro il giornalista Daniele Piervincenzi, dopo quella di Ostia. Questa volta, nel quartiere Rancitelli di Pescara, mentre realizzava un’inchiesta sui clan della periferia pescarese per il programma “Popolo sovrano” di Rai2″. Lo dice il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta. “L’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, nel condannare il vile atto d’intimidazione e violenza, si schiera al fianco di Daniele Piervincenzi e invita le forze dell’ordine a individuare i responsabili dell’aggressione, peraltro chiaramente identificabili dal video pubblicato dalla Rai. Le istituzioni e le forze dell’ordine garantiscano ai giornalisti di poter esercitare il loro lavoro nell’interesse della collettività. Il quartiere Rancitelli non può essere terra di nessuno, luogo dove l’informazione non può mettere piede perché presidio di criminalità”.
Anche il Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi esprime, in una nota, solidarietà al collega Daniele Piervincenzi, e sottolinea come “anche in Abruzzo si stia creando un clima di attacco nei confronti della professione che parte da lontano, dalle querele temerarie e da una costante campagna di delegittimazione verso i giornalisti, colpevoli solo di fare domande, di garantire a tutti i cittadini il loro diritto a essere informati. Sga organizzerà, nei prossimi giorni, una manifestazione per presidiare i luoghi della regione dove lavorare, oggi, si fa sempre più difficile”.
“Sono molto dispiaciuto dell’aggressione subita dalla troupe Rai a Rancitelli nel pomeriggio di oggi. Siamo perfettamente coscienti che quella è una periferia sensibile, così come cosciente lo è anche tutto il comparto sicurezza cittadino, perché è altissima e quotidiana l’attenzione e l’attività di indagine da parte delle forze dell’ordine sulle persone e le pratiche che si svolgono in quella zona e sono certo che prenderanno i responsabili di questo episodio”. Lo afferma in una nota il sindaco di Pescara Marco Alessandrini. “Siamo anche convinti che le istituzioni debbano giocare una propria parte, per questa ragione lavoriamo in sinergia con le forze dell’ordine e abbiamo acceso i riflettori della riqualificazione su Rancitelli e sulle altre periferie sensibili della città già da anni. Lo abbiamo fatto attraverso il bando delle periferie, puntando, primi nella storia cittadina, sulla riqualificazione per poter ottenere sicurezza e vivibilità, restando con le mani legate per la sospensione di risorse che oggi potevano essere già appaltate. Lo abbiamo fatto riavviando opere pubbliche in grado di dare risposte concrete alle esigenze primarie sentite nella zona, con un’attività costante di ripristino della legalità violata, soprattutto nel settore politiche della casa, nonché potenziando progetti proprio sulla sicurezza, ad esempio con 1.500.000 euro di risorse per la videosorveglianza, di cui ben 500.000 euro di fondi comunali, il restante chiesto al Ministero dell’Interno ma non finanziato, un progetto importante, che faremo lo stesso e in forma ridotta utilizzando i fondi del bilancio comunale. Tutto questo perché in quelle periferie non c’è solo il malaffare, ma vivono e operano migliaia e migliaia di persone per bene che meritano risposte e attenzione, che si battono per contrastare l’illegalità e che sono il nostro riferimento. Per tutte queste ragioni siamo dispiaciuti di quanto occorso al giornalista e alla troupe e siamo sempre dalla parte della libera stampa e di quanti lavorano per informare l’opinione pubblica”.