PESCARA – Credono nel “buon esempio” dei politici artigiani e commercianti: “Il Comune di Pescara metta in campo un suo ‘metodo Cottarelli’ prima che sia troppo tardi e che il sistema delle imprese collassi sotto i colpi di un aumento della tassazione senza precedenti, che sta per abbattersi sulla citta’. E intanto, per dare il buon esempio, la classe politica si riduca compensi e benefit”. Lo affermano, in una nota congiunta, le cinque principali sigle che rappresentano il mondo dell’artigianato e del commercio aderenti a Rete Imprese Italia (Casartigiani-Cna-Confartigianato-Confcommercio-Confesercenti) all’indomani dell’incontro che ieri pomeriggio, a Palazzo di Citta’, ha messo faccia a faccia gli amministratori comunali pescaresi e le associazioni che rappresentano il mondo della piccola e media impresa dell’artigianato e del commercio per discutere dell’annunciato salasso fiscale in arrivo.
“Possiamo anche essere disposti ad accettare le “lacrime e sangue” che saremo costretti a versare ma e’ indispensabile, dicono le cinque sigle, che all’ulteriore inasprimento di tasse e imposte su cittadini e imprese corrisponda un convinto e immediato piano di “spending review”. Un piano che parta innanzitutto dall’interno del Palazzo di citta’, affinche’ siano gli stessi consiglieri e rappresentanti dell’Amministrazione a lanciare un segnale di riduzione delle spese per la politica. Tra l’altro le cinque sigle temono che gli effetti della manovra non siano quelli sperati dalla giunta, “visto che a detta degli stessi amministratori il tasso di mancato pagamento da parte dei contribuenti e’ elevatissimo”.
Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti indicano alcune strade possibili per il taglio delle spese, a cominciare dalla dismissione delle societa’ partecipate e chiedono di intervenire su stadio, strutture culturali, consulenze e incarichi esterni.