PESCARA – In casa Pescara si attende con trepidazione l’inizio del campionato. E’ stato archiviato il passaggio al quarto turno della Tim Cup che si disputerà il 4 dicembre, dove i biancazzurri affronteranno in casa lo Spezia dell’ex Giovanni Stroppa. In caso di superamento del turno poi ci sarà il Milan. I quasi cinquemila abbonati sabato sera saranno in riva all’Adriatico per vedere all’opera gli uomini di Marino contro la Juve Stabia nella prima di campionato.
E’ indiscutibile che la vittoria sul Torino ha caricato l’ambiente, anche alla luce delle brillanti prestazioni nelle amichevoli con squadre blasonate del calibro di Monaco e Livorno, avversarie che sulla carta sono superiori al Delfino, ma che poi si sono rivelate poca cosa al cospetto della corazzata biancazzurra.
Certo, il campionato di serie B presenta sempre delle insidie: classifica compatta, formazioni rivelazione, grandi bluff, favorite alla vigilia che poi il più delle volte fanno flop. Il Pescara, stavolta, sembra avere tutte le carte in regola per ben figurare. Ad iniziare dall’allenatore: Marino, a differenza dei vari Stroppa, Bergodi e Bucchi, è un mister d’esperienza. Per di più la squadra è stata creata, almeno per la stragrande maggioranza, prima del ritiro di Rivisondoli. Cosa che avvenne due anni fa nel Pescara di Zeman, e cosa che non successe lo scorso anno, con una miriade di arrivi negli ultimi giorni di mercato e una serie di acquisti sbagliati nel mercato di riparazione di gennaio. Sono arrivati una serie di giovani promettenti. Ben cinque sono già stati convocati in nazionale under 21. Gli altri hanno un’esperienza tale che possono dare i consigli vincenti per affrontare al meglio un campionato difficile come è quello di serie B.
Insomma, visti i risultati, il Pescara parte fra le favorite per la volata finale. Il Palermo sembra essere l’avversario da battere, almeno sulla carta, anche se in coppa Italia è già stato eliminato ad opera del Verona con Gattuso espulso. In riva all’Adriatico si torna a sperare, ma per il momento si preferisce tenere la bocca chiusa. Sabato sera, alle 20,45, il campo dirà se le cose stanno davvero così.