
CHIETI – A Chieti manca l’acqua e il sindaco diffida l’Aca. Umberto Di Primio, ha inviato una nota al presidente e al direttore dell’azienda comprensoriale acquedottistica, al commissario straordinario del servizio idrico integrato e al Prefetto di Chieti affinché provvedano immediatamente a reimmettere nella rete cittadina almeno 165 l/s-h24, a non effettuare più la chiusura totale della erogazione di acqua nella parte bassa della città ed in località Brecciarola. In caso di mancato riscontro, scrive il sindaco nella diffida, “effettuata ogni verifica con il mio servizio acquedotto sulla effettiva quantita’ di acqua da voi erogata, adottero’ tutte e le piu’ utili azioni a difesa dei diritti dei miei cittadini”. Inoltre, considerato che state erogando una quantita’ d’acqua inferiore al 30% di quanto convenuto, provvederò a far quantificare la riduzione di quanto dovutovi per la fornitura idrica”.
Già da diversi giorni, a causa della diminuzione di portata della sorgente e delle condizioni climatiche, l’Aca ha proceduto alla programmazione di riduzione dell’ereogazione idrica dal 21 giugno al’8 luglio. Per quanto riguarda Chieti, l’erogazione media sarebbe stata ridotta a 158 l/s per l’intera giornata, (l’erogazione normale e’ di 171-175 l/s) mentre per Chieti Scalo l’erogazione media sarebbe stata di 155 l/s dalle ore 5.00 e dalle 24.00 e dalle 24.00 alle 5.00 ci sarebbe stata la chiusura totale della erogazione. Normalmente l’erogazione su Chieti Scalo e’ di 170 l/s.
Ma, rimarca il primo cittadino, in questi giorni l’erogazione ridotta e’ stata spesso al di sotto della media dichiarata e, comunque, insufficiente a soddisfare le esigenze minime dei cittadini anche quando e’ stata rispettata l’erogazione programmata (158 e 155 l/s). “Non so in quanti dei 64 comuni che fanno parte dell’ACA si sta verificando quello che sta capitando a Chieti – scrive il sindaco – mi consta personalmente che in molte realta’ anche confinanti con noi non si stanno attuando le chiusure che non da oggi Chieti patisce. Ormai a decine arrivano le proteste delle attivita’ commerciali e dei pubblici esercizi che, nonostante siano dotati di autoclave e serbatoio, non riescono ad avere l’acqua sufficiente per poter svolgere la propria attivita’. A centinaia, invece, arrivano le richieste d’aiuto e le proteste dei cittadini della parte bassa della città”.