PESCARA – Manca solo l’ufficialità, ma è ormai una quasi certezza. Il Pescara è quasi in serie C. Arriva l’ennesima sconfitta, stavolta la più pesante dei biancazzurri che a Cosenza subiscono due reti nei primi 8 minuti, poi al 31′ arriva anche il terzo gol che chiude i giochi. Per il ritorno in terza serie quindi manca solo l’aritmetica.
Era una gara da vincere per tenere accesa una piccolissima speranza di rientrare in corsa per i play out, invece il Delfino dà il peggio di sé e viene travolto dai calabresi. Avvio shock: due schiaffi in altrettanti minuti, al 6′ con Tremolada e all’8′ con Carretta, spengono subito le velleità dei biancazzurri. Al 30′ di nuovo Tremolada firma il 3-0. Nella ripresa, al 17′, Machin si è fatto respingere un penalty da Falcone, il portiere para-rigori del Cosenza (ben 5 respinti nel torneo in corso).
A livello tecnico si sfidavano due squadre più o meno simili, la differenza l’ha fatta soprattutto la cattiveria agonistica. Una dote sconosciuta al Pescara che ha perso quasi tutti i contrasti uscendo dal San Vito Marulla con le ossa rotte. La squadra ha anche cercato di fare la partita, ma il match di oggi è la fotografia di una stagione disastrosa. Epilogo inevitabile, ora si attende solo l’aritmetica per certificare il ritorno in C del Delfino a distanza di 11 anni.