SANT’OMERO – “Siamo rimasti senza parole nel leggere la pronuncia del Tar Abruzzo che ha accolto l’istanza di sospensione della delibera di dissesto a seguito del ricorso presentato dalla minoranza, ritenendo, la delibera, carente sotto l’aspetto istruttorio. Non e’ mai stata una nostra scelta, ne’ soprattutto un nostro interesse deliberare il dissesto dell’Ente, e rimaniamo di stucco nel leggere le poche righe motivazionali dell’ordinanza, che va nella direzione opposta di quanto certificatoci in questi mesi, dall’ufficio finanziario dell’Ente, dal Revisore dei Conti e dal Consulente esterno”. Lo affermano il sindaco Andrea Luzii e la sua giunta.
“Lo stato dissesto e’ stato, in questi mesi, l’unico scenario rappresentatoci da tutti, ufficio finanziario, revisore dei conti e consulente esterno, l’unico perseguibile e l’unico ipotizzabile. In ogni modo abbiamo tentato di evitare il dissesto, anche ricercando soluzioni alternative, ma in questi mesi di lavoro ci sono sempre state tagliate le gambe, soprattutto dall’organo di controllo esterno, che senza mezzi termini ha sempre rappresentato lo stato fallimentare dell’ente. Non abbiamo parole per commentare quanto accaduto, certo e’ che un tale scenario non era neppure immaginabile, neppure dalla minoranza, che nel consiglio comunale in cui si delibero’ il dissesto non propose alcuna valida alternativa, proprio perche’ allo stato degli atti non vi era, ma solo strumentalizzazioni politiche”.
“Oggi pero’ il Tar, non entrando nel merito della questione, ha sospeso l’efficacia della delibera, lasciando tutta la nostra comunita’ in una situazione di stallo storico e senza nessuna indicazione in merito alle scelte future. Non vi sono casi simili in tutta Italia, nessun caso analogo a quello del nostro comune, dove il Tar sospende una delibera di dissesto, smentendo, seppur nella fase cautelare, quanto certificato dagli organi tecnici interni, ma soprattutto dal revisore dei conti. Inspiegabile, inoltre, come si possa rimandare ogni valutazione di merito a ben due anni di distanza, avendo il Tar rinviato il contenzioso al dicembre 2016”.
“Saremo i primi a chiedere spiegazioni e ricercare le responsabilita’ agli organi tecnici interni, ma soprattutto a quelli di controllo esterni, che in piu’ e piu’ occasioni ci hanno rappresentato lo stato di dissesto, a loro dire ormai accertato, inconfutabile ed inevitabile, tagliandoci le gambe dinanzi a ogni proposta alternativa da noi formulata. Andremo fino in fondo a questa vicenda, non per noi, ma lo dobbiamo ad una intera comunita’, che oggi viene ulteriormente messa in difficolta’, da questa triste vicenda. Non siamo oggi in grado di fornire una spiegazione tecnica alla vicenda, ma solo politica”.