L’AQUILA – Da zona gialla ad arancione: “Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione”. Così il presidente Marsilio. “Gli effetti del provvedimento, che il ministro si appresta a firmare in serata, avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì“. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio.
La cabina di regia per l’emergenza Covid, dopo il rinvio di ieri su richiesta di alcune Regioni, ha previsto cambiamenti nella mappa delle zone di rischio stabilendo che, sulle basi del rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, cinque regioni da gialle diventano arancioni. L’Alto Adige intanto ha giocato d’anticipo e si è autoproclamato zona rossa.
Ecco cosa cambia per gli abruzzesi: serrata totale di bar e ristoranti (ma restano salvi delivery e asporto) e poi il divieto di “ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione” salvo che per esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Sono le due principali novità che saranno in vigore da mercoledì nelle cinque Regioni che passano da zona gialla ad arancione. L’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, diventa effettiva l’11 novembre e durerà almeno per due settimane.
Resta invariato il divieto di circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. La prima novità riguarda però gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro: se prima era raccomando evitarli, ora invece sono vietati, a meno che non sia dimostrato (tramite autocertificazioni) un motivo di lavoro, studio, salute, necessità. C’è anche la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune.
Alla chiusure dei centri commerciali nel fine settimana, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno, si aggiunge la chiusura 7 giorni su 7 di bar e ristoranti. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Resta la chiusura anche di musei e mostre, così come restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano ancora aperti i centri sportivi.
Non cambia nulla per le scuole: didattica a distanza per le superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.