PESCARA – E’ ancora un mistero la morte di Nicola Bucco, il 53enne di Pescara trovato morto ieri nella sua abitazione. Nonostante l’attività della Mobile sia andata avanti per tutta la giornata, ancora non si arriva ad una conclusione su chi potrebbe aver avuto interesse ad accoltellare l’operaio, già con alcuni precedenti alle spalle. Sono stati sentite varie persone concentrando l’attenzione su chi ha avuto rapporti con Bucco, considerato che la porta di casa è stata trovata aperta e non sono stati trovati segni di effrazione. Nessun testimone diretto al momento dell’omicidio che sarebbe avvenuto tra le 14 circa e metà pomeriggio.
L’unica cosa certa è che Bucco è stato ucciso con quattro coltellate. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita nel pomeriggio a Pescara. Quella fatale lo ha attinto alla gola, le altre alla guancia, all’addome e allo sterno. La squadra mobile, intanto, sta continuando a ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo, che aveva dei precedenti, e la scientifica e’ tornata nell’appartamento per studiare la scena del delitto. E’ stato sentito, tra l’altro, l’uomo che viveva con Bucco e che lo ha trovato morto e sono state approfondite le sue dichiarazioni.
Intanto si è saputo che il personale del gabinetto interregionale di Ancona della polizia scientifica arriverà a Pescara a meta’ della prossima settimana per effettuare dei rilievi nell’appartamento di via Leopardi. Gli esperti di Ancona sono gia’ stati a Pescara di recente per altri fatti di sangue. Questa mattina il pm Gennaro Varone ha affidato al medico legale Cristian D’Ovidio l’incarico per effettuare l’autopsia per scoprire le cause del decesso e le modalità cui cui l’uomo e’ stato colpito a coltellate.
Prendendo spunto da quanto accaduto ieri, il sindaco Luigi Albore Mascia sottolinea come l’amministrazione comunale “ha investito in maniera ingente sulla problematica della sicurezza, incrementando il numero degli agenti di Polizia municipale in strada, istituendo presidi fissi, in centro come in periferia, portando addirittura l’Esercito a Pescara per il potenziamento della macchina dei controlli in alcuni luoghi sensibili, come le aree prossime alla stazione ferroviaria. Sono certo che gli inquirenti, che da ieri stanno conducendo indagini a tutto campo, sono gia’ sulle tracce di chi si e’ macchiato di un delitto tanto efferato, al fine di restituire tranquillita’ alla citta’ e giustizia a una famiglia provata da un dolore tanto profondo”.
“In questo momento – ha aggiunto Mascia – gli inquirenti, tra i migliori che operano nella nostra citta’, vanno lasciati nella tranquillita’ al fine di agevolare, quanto piu’ possibile, il lavoro di inchiesta e di investigazione, al fine di capire, nel piu’ breve tempo possibile, se l’episodio di ieri possa essere ricondotto in un alveo specifico o se parliamo della recrudescenza di pura criminalità”.