
ATRI – Le carenze strutturali e organizzative dell’ospedale di Atri sono state denunciate dal vice Capogruppo regionale dell’IdV, Cesare D’Alessandro, in un’interrogazione a Chiodi- “Piu’ e piu’ volte”, dichiara D’Alessandro, “Chiodi ha messo piede in quel di Atri per fare mirabolanti annunci che descrivevano grandi investimenti (inesistenti) e massima attenzione (ma dove?) per risolvere i problemi dell’Ospedale atriano. Aveva scherzato, evidentemente! Perché dopo le promesse rimangono i problemi di sempre, irrisolti e spesso aggravati.
Se e quando Varrassi andra’ a casa, dopo la sfiducia manifestata a forza perfino dalla Giunta e da Chiodi, che l’avevano nominato, questo non vuol dire che tutte sue siano le responsabilita’, ma anche e soprattutto di chi li’ ce l’aveva messo. Non si puo’ tirare il sasso e poi nascondere la mano! Le vistose carenze di Atri, dopo quattro anni di gestione Chiodi-Varrassi – rimarca D’Alessandro – sono tutte li’. Ci dica, Chiodi, se intende finalmente mantenere le promesse per l’Ospedale: dalla nuova Risonanza (RSM) alle nuove Radiodiagnostiche, dalla Gamma Camera per la Medicina Nucleare all’acquisto del Litotritore e cosi’ via”.
“La nostra Regione – continua – paga decine e decine di milioni di euro alle altre Regioni, per prestazioni sanitarie che gli abruzzesi, soprattutto i teramani, vanno a cercarsi fuori confine. Se la provincia di Teramo”, prosegue il Consigliere dell’IdV, “e’ quella che maggiormente contribuisce all’alta spesa per la mobilita’ passiva extraregionale, cio’ accade perche’ i cittadini sono stufi di aspettare inutilmente che venga il loro turno nelle liste d’attesa, quando nelle vicine Marche possono finalmente essere trattati da quello che sono: cittadini come tutti, non di serie B come attualmente accade. Basterebbero pochi interventi, mirati e gia’ la mobilita’ passiva subirebbe un drastico calo”.